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MotoGP, Giugliano: le malelingue mi hanno spronato

"Ho capito che la velocità non è tutto. Questo podio è merito del team per il 60%"

Giugliano: le malelingue mi hanno spronato

Non c’è niente di meglio di un podio per un pilota per cancellare i cattivi pensieri e riacquistare la tranquillità che serve per correre. E’ quello che ha fatto oggi a Phillip Island Davide Giugliano, che su quel gradino ha potuto cacciare più lontano gli infortuni che gli avevano rovinato la scorsa stagione, e potevano rovinargli anche la carriera.

Il ducatista sembra più consapevole, sia di se stesso che dei suoi mezzi, e soprattutto si è divertito a guidare.

La gara è stata bella e divertente e la voglio dedicare alla mia famiglia che in questi mesi mi è stata molto vicina - dice - Non è stato un periodo facile per me e hanno creduto in me”.

Altri, invece, l’avevano messo in dubbio.

Guardiamo al passato e vediamo chi dopo due infortuni gravi è salito sul podio al rientro - sottolinea - Ci sono state tante chiacchiere e non voglio fare polemiche, anzi ringrazio anche chi le ha fatte perché mi ha spronato a fare questo risultato”.

Davide ha imparato una lezione importante.

“A volte la velocità non serve, non è tutto - spiega - Io pensavo fosse il punto focale, invece devi avere anche un equipaggio alle spalle. In questo momento è tutto completo e per questo ringrazio Ducati”.

Non gli piace, però, sentire parlare di un nuovo Giugliano.

“Io c’ero, bisognava solo lavorarci su un poco - racconta - Non mi piace darmi del coglione quando cado e mi spacco la schiena. Se cadi è perché c’è un problema, bisogna mettere a posto delle cose. Prima di parlare bisogna capire, Ducati mi ha permesso di analizzare quello che mi mancava. Nessuno mi ha mai detto di essere lento, anzi mi dicevano che ero veloce ma che dovevano tirare fuori questa velocità. Da solo non ne ero capace, di questo mi si può incolpare, ma è vero che uno deve sempre imparare, anche quando è da tanto che corre.

L’inizio è promettente.

Questo è solo il primo passo, le prossime gare saranno migliori”, promette.

Anche questa non è però stata male, soprattutto per il sorpasso ad Hayden fra la penultima e l’ultima curva.

A Nicky è mancata un po’ di esperienza e ha fatto un piccolo errore. Ne ho approfittato - analizza - E’ stata una gara più difficile di quella di ieri. La moto si muoveva di più, ma sapevo che con il caldo avrei avuto più difficoltà. Questo mi ha leggermente penalizzato, però sapevo anche che la messa a punto della mia Ducati era la migliore che avevamo trovato in questi giorni e abbiamo fatto bene a usarla”.

Forse senza quel contatto con Sykes si sarebbe potuto puntare più in alto…

Non ho fatto un errore, in uscita dal curvone Tom mi ha risucchiato nella sua scia e ci siamo toccati perdendo diverse posizioni - racconta - Ho perso del tempo a ripassarlo e superare Guintoli, non avrei potuto comunque lottare per la vittoria. Però ho recuperato negli ultimi giri, vuol dire che avevamo un buon potenziale anche se avevo dei limiti. Sono molto contento, è un podio guadagnato con il loro lavoro negli scorsi giorni. Penso che per questo risultato il merito sia per 60% del team e per il 40% mio”.

Fra due settimane lo aspetta una pista sconosciuta.

Andrò in Tailandia con la mente sgombra. Riguarderò le gare dell’anno scorso e questo mi aiuterà. Lì Ducati ha avuto qualche difficoltà, ma negli ultimi mesi è stato fatto un gran lavoro”.

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