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MotoGP, Ducati rinnova la promessa: dobbiamo vincere

Dall'Igna: "Un impegno per la Casa e per i nostri tifosi. E' l'obiettivo minimo"

Ducati rinnova la promessa: dobbiamo vincere

Corre dal 2003 la Ducati in MotoGP, è dunque questo il quattordicesimo anno che è presente nella classe regina. Dopo il titolo con Casey Stoner nel 2007 la Desmosedici ha continuato a frequentare il podio, ma senza mai riuscire a ripetere l'impresa.

L'arrivo di Gigi dall'Igna, tre anni fa, ha spronato il reparto corse ed i primi risultati si sono visti l'anno passato, con il duplice podio all'esordio in Qatar di Dovizioso e Iannone.

La stagione, poi, ha portato meno risultati del previsto, ma soprattutto è mancata la vittoria promessa. Obiettivi riproposto oggi durante la presentazione della GP16 che, com'era prevedibile vista la presentazione della Ferrari pochi giorni fa, ha molto bianco nella nuova livrea.

"Software unico e le gomme Michelin sono le novità della partenza di questo mondiale - ha spiegato Gigi Dall'Igna - il software lo abbiamo sviluppato lo scorso anno con il team satellite open, dunque abbiamo già una buona base di lavoro. Per le gomme, stiamo facendo modifiche alla moto, per adattarla alle nuove coperture. La moto utilizzata nei test IRTA è una evoluzione del modello dello scorso anno, senza stravolgimenti o rivoluzioni radicali. Nel test australiano abbiamo evidenziato qualche problema ma li stiamo già risolvendo. Gli obbiettivi minimi di questa stagione sono il ritorno sul gradino più alto del podio e rimanere costantemente nelle primissime posizioni".

Un grande applauso ha salutato sul palco Davide Tardozzi e Paolo Ciabatti, due uomini di grande esperienza in rosso, che hanno ribadito il concetto di Dall'Igna: obbiettivo unico è lottare sempre per il podio e lottare per la vittoria. Un impegno importante che in Ducati si sono assunti tutti e per primo Michele Pirro, abile ed infaticabile collaudatore.

"Sono al quarto anno qui, devo molto a Ducati e correrò in tre wild card, così potrò sviluppare più velocemente il veicolo".

Di Stoner, o meglio il "supercollaudatore", così è stato definito, ha parlato Paolo Ciabatti.

"Non è qui con noi - ha ricordato il d.s. - ma era a Phillip Island nei box pochi giorni fa. Non ha guidato ma è andato in giro per la pista a guardare i nostri piloti ed i loro rivali per riportare le sue impressioni".

"Casey è tornato alla grande, ha capito veramente il ruolo da coprire e collabora con i tecnici e i piloti - ha aggiunto Davide Tardozzi - Nei test non abbiamo cercato il tempo sul giro, avendo molte novità tecniche da provare…al crono penseremo nel prossimo test in Qatar!"

E' stata la volta dell'Andrea più esperto, Dovizioso, al suo quarto anno in Ducati, spiegare come i due test siano stati importanti per la sgrossatura del materiale.

"Mi aspetto molto dai test in Qatar - ha puntualizzato - lì faremo il lavoro di fino e cercheremo la prestazione assoluta".

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