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SBK, Reiterberger: il sogno? sfidare Rossi

Il rookie di Althea. "Ho imparato Phillip Island con la PlayStation. Il 21 è per Bayliss"

Reiterberger: il sogno? sfidare Rossi

Il debuttante del team Althea è uno spilungone che supera il metro e ottanta con la timidezza dei suoi ventuno anni. Il suo cognome assomiglia a uno scioglilingua per in non tedeschi, Reiterberger, mentre il nome è un più facilmente pronunciabile Markus.

Nel 2015 ha dominato l’IDM (il campionato SBK tedesco) e ora è pronto a fare il grande passo. Le novità per lui non si contano, dalla squadra, alla moto e perfino il circuito.

Per portarsi avanti su questo punto ha fatto lunghe sessioni di allenamento… alla PlayStation. Non è il primo pilota a unire l’utile al dilettevole.

Markus, Phillip Island in moto è uguale che alla console?

E’ un po’ diverso, ma ho imparato molto. Quando sono arrivato qui lo conoscevo già in un certo senso. E’ stato utile giocare con i videogame, come anche guardare le riprese on board delle MotoGP”.

E’ stato difficile imparare la pista?

Sono uno che impara velocemente i circuiti. Questa pista è abbastanza semplice da capire, ma è molto difficile andare veloce. E’ molto diversa dai tracciati a cui ero abituato nel campionato tedesco, che sono tutti stop&go, qui invece non si frena mai e ci sono molto curvoni veloci”.

Negli scorsi giorni hai fatto anche le foto per il nuovo videogioco della SBK. Potrai imparare le piste con te in sella…

“Peccato che il prossimo anno le conoscerò già tutte (ride). Sarà una scusa per comprarmi la nuova PlayStation”.

C’è un pilota a cui ti ispiri?

Il mio idolo è Valentino. Da piccolo, quando ho incominciato a correre in minimoto nel 2003, ho iniziato anche a guardare le gare della MotoGP e Rossi era come un dio. Avevo due sogni, uno era correre a Phillip Island in SBK e l’altro incontrare Valentino”.

Markus Reiterberger (all credits WorldSBK)Ce l’hai fatta?

Ci sono riuscito, a Valencia nel 2014”.

Allora hai già realizzato i tuoi sogni…

Però mi piacerebbe correre contro Valentino”.

In SBK per chi tifavi?

Un pilota speciale per me è sempre stato Rea, era veloce già con la Honda. Prima ancora Spies o Troy Bayliss, è lui il motivo per cui corro con il numero 21. Lui è un grande, come Valentino”.

La prima gara si avvicina, come ti senti?

Sono molto eccitato, alla partenza di questi test mi sentivo come alla mia prima gara nel campionato tedesco. Poi, dopo i primi giri, la situazione si è normalizzata”.

Hai un obiettivo?

Voglio imparare molto per poi lottare con i migliori, ma facendo un passo alla volta”.

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