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MotoGP, Tardozzi: imperativo dimenticare le Bridgestone

"Soli in Qatar si capiranno i reali valori in campo. A Losail nuove gomme Michelin"

Tardozzi: imperativo dimenticare le Bridgestone

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"Fino al primo Gran Premio potete scrivere ciò che volete, capiremo solo in Qatar quali sono le reali forze in campo".

Inizia così, con le parole di Davide Tardozzi la trasferta Malese.

I rumori che vengono dalla pista sono motori di automobili, lo shakedown della nuova Ducati GP16 è terminato così il circuito è stato invaso da prototipi Nissan che fanno del loro meglio per…sporcare l'asfalto, fra uno scroscio di pioggia e l'altro.

Tardozzi è in borghese, polo grigia con la scritta Ducati, arrivato direttamente dall'aeroporto per rendersi conto di persona di come procedono i lavori.

Gigi Dall'Igna, invece, è blindato nell'ufficio del box impegnato in una apparentemente interminabile conversazione. Passiamo davanti a due porticine: quella con il numero 51 è lo spogliatoio di Michele Pirro, ovviamente quella con il 27 è di Casey Stoner.

"Naturalmente ho portato con me, bagaglio appresso, qualche pezzo dell'ultima ora - scherza, ma è la verità, Davide - Non fotografare niente, la moto è smontata", si raccomanda.

E' così. L'ultima creatura di Dall'Igna è davanti a noi senza carena, ma gravata dagli strumenti di acquisizione. Ne ha ogni dove, sulla sella, attaccati al forcellone. Nel retrobox c'è persino un cerchio un po' particolare, già gommato Michelin, con diversi elementi incollati.

"I test sono così. Facciamo un gran lavoro per mantenere la distribuzione dei pesi originale così se aggiungiamo un chilo sulla coda ne mettiamo uno davanti per ristabilire l'equilibrio".

Saranno giorni di fuoco, i prossimi due ed anche i tre seguenti. C'è tanta attesa per il debutto di Stoner sulla GP15, ma ancor di più per i primi riscontri sulla GP16.

"Come ho detto secondo me questo primo test conterà poco a livello indicazioni. Si potrà andare bene, o anche male, ma non significherà niente in assoluto. Il livello dei partecipanti sarà chiaro solo al primo Gran Premio, ma magari ne serviranno due o tre".

Il messaggio è chiaro: il 2016 segna l'inizio di una rivoluzione tecnica. Nuova elettronica, nuove gomme…

"Secondo me saranno più le gomme a fare la differenza - precisa Tardozzi - l'elettronica forse avvicinerà un po' le prestazioni dei piloti, ma conterà molto di più la rapidità di adattamento alle nuove coperture. Voglio dire: fino ad oggi i piloti scendevano da una moto con le Bridgestone e salivano su una con le Michelin. Era difficile. Oggi il più bravo sarà chi dimenticherà come si guidava con le gomme giapponesi".

Per la Ducati l'arrivo degli pneumatici francesi è stato più un vantaggio od uno svantaggio. Hanno più grip dietro quindi…

"Quello è stato un vantaggio per tutti. Bisogna però chiarire che la Michelin sta continuando lo sviluppo per cui è probabile che per Losail avremo gomme ancora diverse da quelle che utilizzeremo in questi giorni. Stiamo lavorando su una base di pneumatici ma la Michelin l'ultimo step lo porterà solo in Qatar".

Fra i piloti c'è chi dice che potremo avere delle sorprese, qualcuno insospettabile che si troverà particolarmente bene con le Michelin.

"Mah, io non credo. Chi va forte va forte e chi va piano va piano e non migliora certo cambiando gomme. Mi aspetto invece prestazioni più vicine perché per tutti ci vorrà del tempo per abituarsi ad una guida diversa. Come ho detto, sarà il più veloce chi per primo dimenticherà le Bridgestone".

 

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