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Dakar 2016: Cerutti, un esordio da incorniciare

L'alfiere Husqvarna conquista il Trofeo Elf, Botturi più forte del dolore, ma non basta

Dakar: Dakar 2016: Cerutti, un esordio da incorniciare

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L’edizione 2016 della Dakar verrà ricordata come quella delle sorprese nelle due ruote. Lo scorso anno Toby Price fu costretto ad accontentarsi del terzo gradino del podio, quest’anno invece l’alfiere KTM è riuscito ad entrare nella storia del RAID, trionfando al secondo tentativo. Un successo storico, ancora di più per la sua Nazione, che mai prima d’ora aveva visto i propri colori sventolare al cielo.

E gli italiani? Di certo i nostri portacolori non sono stati a guardare, a partire da Alessandro Botturi. Ha gettato la spugna nella seconda settimana il pilota bresciano, quando un problema tecnico alla sua Yamaha l’ha costretto al ritiro. Una corsa tutta all’attacco per il lombardo, uscito di scena quando era in decima posizione. Ha stretto i denti l’azzurro, dopo una brutta caduta rimediata nel corso della seconda prova. Lui, però, ha continuato ad inseguire il traguardo di Rosario, fino a quando la propria moto ha deciso di infrangere i sogni del pilota.

Con Botturi fuori dai giochi è toccato a Jacopo Cerutti tenere altra la bandiera tricolore. Un debutto che mai si scorderà il lariano, autore di una straordinaria progressione che lo ha portato a ridosso della top ten, chiudendo dodicesimo. Ha giocato d’astuzia l’alfiere Husqvarna, che sul palco si è aggiudicato il Trofeo Elf: “Diciamo che nella prima settimana di gara ho voluto evitare rischi, dato che questa corsa ha sempre tante sorprese – ha commentato all’arrivo di Rosario – nella seconda parte invece, dove c’era la navigazione tra le dune e la sabbia, sono riuscito a emergere, ottenendo un risultato che ripaga gli sforzi fatti”.

Vietato poi scordarsi di Paolo Ceci, il cui lavoro è stato a dir poco esemplare, tanto da aver trainato due big come Barreda e Gonçalves. Alla fine il portacolori Honda si consola con 31° posto nella generale: “Come sempre la Dakar mette a dura prova la resistenza dei piloti – ha commentato l’italiano – ho cercato di mettere a servizio del team il mio lavoro, offrendo il massimo supporto”.

Più staccati gli altri connazionali con le KTM di Livio Metelli e Diocleziano Toia rispettivamente 43° e 48. Per la Yamaha di Manuel Lucchese 44^ posizione.

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