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Moto3, Antonelli: come Vale, io penso positivo

"Ho smesso di pensare al mio peso come un problema, ora devo sbagliare ancora meno"

Antonelli: come Vale, io penso positivo

Niccolò Antonelli è stata la più bella (ri)scoperta del 2015. Per il pilota di Cattolica l’avventura nel Mondiale non è stata tutta in discesa, ha dovuto arrampicarsi per salite scoscese, con qualche ruzzolone. E’ stato però capace di rialzarsi e, passato lo scorso anno al Team Ongetta e alla Honda, è riuscito a concretizzare il suo talento.

Sono arrivati i podi, due vittorie, e un 5° posto nel Mondiale che lo ha ripagato di tutti gli sforzi fatti.

Niccolò, che voto ti dai per il 2015?

Direi un 8, ho fatto una bella stagione e ho anche vinto delle gare. I volti più alti li lasciamo a chi è stato nelle primissime posizioni”.

Era il tuo quarto anno in Moto3, i primi non sono stati troppo facili…

Ero arrivato nel Mondiale dopo avere vinto il campionato italiano, essere stato 3° all’europeo ed essere salito sul podio nel CEV. Il primo anno è stato bello, mi ero divertito e in qualche occasione ero stato anche vicino al podio”.

Poi cos’è successo?

Nei due anni successivi avrei dovuto raccogliere qualcosa e invece sono arrivate tante cadute e qualche infortunio. A un certo punto facevo anche fatica a finire le gare, non sapevo perché cadevo. All’inizio del 2014 ero praticamente sempre a terra”.

Come ti sei sollevato?

Merito di tante persone, per prime quelle della VR46, e anche cambiare squadra mi ha fatto bene. E’ stato come ricominciare da capo, ho ritrovato la mia forma ideale e ora mi sento carico”.

Nelle scorse stagioni anche il tuo peso è stato un problema, lo è ancora?

Non ero mai stato un pilota che cadeva molto, ma arrivato nel Mondiale ho cominciato a farlo. Pensavo che la zavorra sulla moto influisse, ma mi sono ricreduto: ero io che sbagliavo. Mi sono dimenticato di quel problema, più ci pensi e peggio è”.

Niccolò AntonelliNon significa che sia scomparso…

No, anche perché quest’anno il peso di moto più pilota è salito di altri 3 kg. Non capisco il perché di questo aumento, ora un pilota di Moto3 dovrebbe pesare circa 60 chili, sono molti”.

Pedrosa ha dimostrato che però si può arrivare in MotoGP anche se non si è dei giganti…

Dani è ancora più piccolo di me e per guidare in quel modo bisogna essere veramente forti”.

Se non alla MotoGP, alla Moto2 ci pensi già?

“Sì, sarebbe bello fare il salto alla fine di questa stagione. Il peso influirà anche lì, ma in quella classe si può seguire una preparazione fisica diversa, mettere su muscoli. In Moto3 usare troppi pesi può essere controproducente”.

Quale lezione hai imparato nell’ultima stagione?

La prima cosa che ho capito è che non bisogna mollare mai, soprattutto nei momenti difficili perché poi i risultati arrivano. La seconda è essere sempre positivi, anche quando qualcosa non va, aiuta”.

Io penso positivo, come cantava Jovanotti…

E’ un cosa che ho capito guardando Valentino, riesce a essere sempre sorridente anche quando non è tutto perfetto. Lui è tranquillo e sereno”.

A metà dicembre ti sei operato alla spalla, come stai?

“Sono ancora in fase di recupero, ci vuole un po’ di tempo prima che l’osso si risaldi. Per i primi test dell’anno non sarò allenatissimo, ma non sarà un problema guidare”.

Per questa stagione, molti dei tuoi rivali ti mettono fra i favoriti…

Sono contento che mi considerino uno che può giocarsi il titolo. L’anno scorso ho fatto vedere di potere lottare con i primi, anche se ho fatto qualche errore di troppo. In questa stagione bisognerà ridurre gli zeri in classifica”.

Da chi ti dovrai guardare?

Bisognerà tenere d’occhio Fenati, Bastianini, Binder, Navarro e Quartararo, poi ci sarà qualche outsider, come sempre”.

Te la dovrai vedere anche con i tuoi amici dell’Academy, è difficile?

A volte non è facile, magari capita qualcosa in pista e succede di tenere il muso per un giorno o due. Oppure ci diamo qualche sportellata in pista, ma poi si ride su. Sappiamo distinguere le gare dalla nostra amicizia e tutti vogliamo stare davanti.

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