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Moto3, Migno: la troppa fiducia mi ha tradito

Il pilota della VR46: "ho capito l'importanza delle piccole cose. I risultati non arrivano per caso"

Migno: la troppa fiducia mi ha tradito

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Chissà se il 2016 sarà l’anno dell’Italia in Moto3, di sicuro i nostri portacolori sono numerosi nella classe cadetta. Ci saranno debuttanti e vecchie conoscenze, piloti che rappresentano il futuro del motociclismo, in cerca delle prime consacrazioni.

Del gruppo fa parte Andrea Migno, che domenica compirà 20 anni. Il romagnolo pilota della VR46 Academy di Valentino ed è stato riconfermato nel team Sky per il 2016. Le vacanze per lui sono finite, “non ho fatto troppo il matto - assicura con un sorriso - ma mi sono divertito”, ora è già tempo degli allenamenti in palestra e di pensare ai primi test.

Andrea, prima però fai un bilancio dell’anno passato. E’ stata la tua prima stagione completa nel Mondiale…

Inizialmente mi sono prefissato degli obiettivi che pensavo di potere raggiungere più facilmente. Nel Mondiale, però, ci sono tante cose che influiscono e l’ho capito. E’ stato un anno con pro e contro, ho imparato molto sia a livello tecnico che mentale”.

Vuoi dire che avevi sottovalutato la sfida?

“Non pensavo che fosse tutto semplice, ma sono partito un po’ troppo fiducioso. Pensavo che per riuscire a stare dove volevo avrei fatto meno fatica”.

Qual è la lezione più importante che hai imparato?

Quanto sia importante l’approccio alle gare, da un punto di vista mentale. Ci sono tanti accorgimenti da prendere, sono piccoli e non ci fai neanche caso ma sono fondamentali. Poi servono metodi di lavoro e programmazione”.

La KTM non era la moto migliore a inizio anno, questo ha influito?

Valeva per tutti i piloti e nel corso della stagione è comunque migliorata. Sinceramente, fino allo scorso anno, ero io ad avere ancora del margine da togliere. Infatti Fenati, a parità di moto, mi stava davanti, questo significa che bisogna crescere. La KTM avrà anche avuto dei problemi, ma finché non sei il pilota più veloce non puoi lamentarti della moto”.

Hai parlato di Fenati, come sono i rapporti con lui?

Mi trovo bene, come con anche tutti gli altri ragazzi dell’Academy”.

Andrea MignoCome si passa da essere amici a ‘nemici’ in pista?

“Si litiga, è normale e quello che succede in gara a volte si ripercuote anche fuori. Ci si scontra, ma dopo qualche giorno passa e si è più amici di prima”.

Oltre a Romano, nel 2016 avrai a tuo fianco anche Bulega, un altro pilota che conosci bene…

Non ho mai corso in un team con 3 piloti, solo nel CEV, ma lì è tutto diverso. Dovremo organizzarci bene e lavorare insieme per usare questa situazione come un vantaggio”.

Quali sono i tuoi obiettivi?

Innanzitutto voglio prepararmi bene per la stagione. Lo scorso anno pensavo che ci sarebbe stato tempo, che ci sarebbero stati molti test. Invece bisogna dare subito il massimo, dal primo giro. Poi voglio migliorare i miei risultati, stare sempre nel gruppetto dei più forte ed essere più costante nei risultati”.

Kent e Oliveira sono passati alla Moto2, chi saranno i piloti da battere?

Non bisogna pensare che sarà più facile solo perché Danny non c’è più, i piloti forti sono tantissimi. Anzi, penso che il livello si alzerà ulteriormente. Non credo bisogni preoccuparsi di chi sarà davanti, chi c’è c’è, si deve solo stare in quelle posizioni”.

Hai dei punti deboli su cui lavorare?

“In qualifica faccio molta fatica, inoltre devo migliore la guida sull’acqua”.

Credi che il titolo potrà essere vinto da un italiano?

Fenati, Bastianini e Antonelli sono i più forti, ma ce ne sono tanti altri veloci e spero di essere anch’io tra loro. Sarebbe presuntuoso da parte mia dire che penso al titolo, prima devo dimostrare di poterci pensare. Farò la mia strada, poi, chissà, magari tutto andrà bene, ma certi risultati non arrivano per caso”.

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