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I 5 tipi di motociclista più comuni

Dal pistaiolo al monomarca, con una categoria extra a sorpresa...

Moto - News: I 5 tipi di motociclista più comuni

Quanti “colleghi” motociclisti abbiamo incontrato nel corso della nostra vita da biker: in pista, ai bar, sui passi di montagna, lungo le coste, ai raduni e non solo. E ogni volta ci siamo imbattuti in personaggi diversi, a volte piacevoli a volte meno. Talvolta abbiamo anche gettato basi di quella che poi nel tempo è diventata un’amicizia. Insomma, storie personali a parte, è innegabile che la moto rappresenti anche un valido strumento di aggregazione. E, dunque, anche uno strumento attraverso il quale si conoscono diversi tipi di appassionati di due ruote, che qui proviamo a categorizzare con un pizzico di ironia.


1 Il pistaiolo


Non possiamo non partire dal pistaiolo. Con lui si parla solo dei tempi fatti registrare a “Valle”, a Misano e al Mugello. Non gli parlate di scooter o di moto di piccola cilindrata, ve lo farete nemico. Ha come sfondo del suo smartphone una foto in piega alla “Quercia” oppure un’impennata in uscita di curva. Il suo sogno, oltre a quello di correre, è il Motorhome. Riuscirà a spendere anche migliaia di euro per tirare fuori dalla sua moto 3 cavalli in più. Che tu poi gli chiedi: “Ma scusa, ma tutti questi soldi per 3 cavalli, ma che te ne fai?”. E lui “ma dai, ma vuoi mettere se magari riesco a tenere testa a quel tipo che ogni domenica viene a girare con me…”.


2 Paesaggista gastronomico


Il paesaggista gastronomico è sì un appassionato di moto ma per lui la moto è soprattutto un “mezzo” divertente e unico attraverso il quale può realizzare altri desideri: quello di viaggiare, fotografare, godere di nuovi paesaggi, nuovi scorci, e quello di testare ogni volta un ristorante/trattoria/paninoteca diverso. Nel weekend si fionda in moto (moto comoda con valigie), magari con moglie/compagna e altri amici motociclisti, alla ricerca di una nuova meta. E se gli proponete un giro in moto con rientro per pranzo non vi prenderà nemmeno in considerazione.


3. Motociclista da bar


Può aver comprato anche la moto più potente del mondo, ma il suo unico scopo non è quello di tirare fuori il meglio dal proprio mezzo, bensì di farsi notare. E allora, via subito lo scarico originale, ne va preso uno che possa fare un bel rumore, tale da far girare tutti anche quando la moto è (clamorosamente) in movimento. Non importa se la moto ha 4 anni e ha fatto 1200 km, o se ha le gomme ovali e gira ancora con la stessa benzina del primo pieno. L’importante è che sia luccicosa e chiccosa. E guai a chiedergli "mi fai fare un giro?"…sarebbe come fare delle avances alla propria donna.


4. Il monomarca


Sono tutti dei grandi esperti e sono tutti innamoratissimi del proprio marchio; a volte diventano (purtroppo) persino fanatici. Se devono cambiare moto non lo guardano nemmeno il listino delle altre Case. Piuttosto che cambiare “casacca” cambiano “sport”. Perché si sentono parte integrante di una filosofia di vita, di un team, di un movimento motociclistico. È un po’ come se appartenessero a un partito politico…ah no, scusate, lì la casacca si cambia eccome.


5. L’esperto


L’esperto – che è anche meccanico – passa l’80% della sua vita motociclistica a smontare e rimontare la moto, cambiando di tanto in tanto qualche pezzo, aggiungendone uno nuovo e modellando la sua “creatura” come un puzzle che non vede mai la fine. Agli eventi lo vedi sempre piegato in due con la testa nei cilindri delle moto, alla ricerca di qualche particolare che non conosce ancora. E guai se gli fai una domanda tecnica: ti attacca un discorsone che anche il più raggiante degli ingegneri meccanici finirebbe per deprimersi e odiare le moto.


6. (fuori classifica) Lo sprovveduto di turno


È quello che confonde la strada con la pista. È quello che si sente il Valentino Rossi dei passi di montagna e dei centri urbani. Non rispetta nemmeno lontanamente il codice della strada e quello del buonsenso. Per lui impennare sfrecciando di fianco a qualcuno o intavolare una bagarre su strada con qualche compagno – che è la cosa più idiota che possa esistere –, è linfa vitale. Amici neofiti, non imitateli e non sforzatevi nemmeno di stargli dietro. I valori si misurano in pista: su strada emerge solo chi decide di prendersi più rischi…


 


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