Tu sei qui

Intervista ai responsabili del progetto Royal Enfield Himalayan

Come è fatta la nuova moto indiana? Sarà capace di inserirsi nel mercato europeo? Ne abbiamo parlato con chi questa moto l'ha costruita

Moto - News: Intervista ai responsabili del progetto Royal Enfield Himalayan

Share


Che bella la Royal Enfield Himalayan! Una moto così semplice ed essenziale che fa venire voglia di salire in sella con un po' di viveri e scalare l'Himalaya. Dopotutto gli indiani hanno realizzato questa moto proprio a questo scopo, ma qui in Europa come si comporterà un mezzo del genere sul mercato? L'abbiamo chiesto a Arun Gopal, capo del settore internazionale della Royal Enfield, e a Pradeep Mathew, Project Leader della Himalayan.


Cosa ha di davvero particolare questa Himalayan, a guardarla si direbbe diversa da qualsiasi altra moto in commercio ma quali sono i suoi punti forti?


Mr. Mathew: la Himalayan è qualcosa di unico perchè nata con l'idea di creare una moto adventure accessibile e facile. Per noi è molto importante perchè il segmento delle adventurer ha del potenziale per far diffondere una moto così, noi vogliamo mettere nelle mani degli acquirenti una moto affidabile, economica e semplice. Fin dal primo disegno avevamo in testa una moto che non fosse troppo aggressiva o difficile da capire, la sua semplicità è sicuramente il suo segreto.


Una moto così, con questa filosofia, può adattarsi anche al mercato italiano?


Mr. Gopal: il mercato italiano, ma più in generale quello europeo, ha visto un'estremizzazione del concetto di adventurer. Ogni anno escono moto dal design sempre più estremo, dai motori sempre più potenti, pesanti e molto costose. Secondo noi c'è spazio anche per noi che siamo all'opposto, offrendo una moto che è costruita per essere economica e semplice. Ci proponiamo a tutti quelli che voglio fare dell'avventura, ma che non possono permettersi o non hanno nessuna intenzione di impegnarsi con una moto gigante e ipertecnologica. Anche in Italia ci sono clienti così e noi puntiamo a loro, è una moto che aiuterà tanta gente a entrare nel mondo dell'adventure touring.


EICMA quest'anno ha visto protagoniste anche le piccole adventurer 300 come BMW G 310 GS e Kawasaki Versys-X 300, la Himalayan potrà giocarsela ad armi pari con queste moto?


Mr. Gopal: Per noi è molto bello vedere che c'è interesse intorno a questo segmento, ed è una grossa opportunità poter inserirci in un mercato che parte così bene, con importanti costruttori impegnati. Ciò nonostante non stiamo pensando a un confronto diretto perchè effettivamente la Himalayan non è pensata per lo stesso tipo di utente delle altre case, la nostra proposta è più economica e completamente diversa da tutte le altre moto del segmento. Comunque ci fa molto piacere vedere che queste moto di cilindrata 250/300 stanno prendendo piede anche in Europa.


Mr. Mathew, puntualizza: La filosofia dell'Himalayan è la stessa di tutte le altre Royal Enfield. È una moto robusta, creata per resistere negli anni e per affrontare al meglio i percorsi più disparati. Il nostro motore da 410 cc è studiato per avere una coppia molto corposa ai bassi regimi, ideale per i terreni accidentati e per le salite. Credo che questi aspetti, se verranno capiti, saranno un importante vantaggio per la Himalayan rispetto alle altre case costruttrici della categoria.


Il motore che cita sembra essere ideale anche per equipaggiare altri tipi di moto, avete intenzione di creare una famiglia sulla stessa piattaforma?


Mr. Gopal: al momento abbiamo costruito questo motore specificatamente per questa moto. Abbiamo deciso di esporla a EICMA anche per avere tanti pareri dagli appassionati, così da farci un'idea su come portare avanti la produzione. Ovviamente il motore si presta anche ad altri usi e abbiamo delle idee in mente, ma per il momento è qualcosa di esclusivo per l'Himalayan.


Quali pensate siano i mercati (India esclusa) dove la Himalayan verrà accolta meglio?


Mr. Gopal: Sono tanti i mercati per cui la Himalayan è portata. Principalmente, però, prevediamo una diffusione maggiore in quei paesi dove la moto è vista molto come mezzo di trasporto e come bene di necessità, prima che in quelli come l'Europa dove la moto è una passione e non è indispensabile per la mobilità. Al primo posto, quindi, metterei i paesi in via di sviluppo, poi tutti gli altri.


E il prezzo? 


Mr. Gopal: Questo non è ancora deciso. Qui a EICMA abbiamo deciso di mostrare la moto anche per capire che posizionamento potrà avere nel listino. Prevediamo di iniziare la vendita, comunque, già dal 2017


 

__

Articoli che potrebbero interessarti