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MotoGP, Iannone si confessa dopo il trionfo al Red Bull Ring

Parla The Maniac "Per vincere c'è bisogno di una moto che non ti costringa a stare al limite per un intero Gran Premio"

MotoGP: Iannone si confessa dopo il trionfo al Red Bull Ring

Siamo convinti che la domenica del Red Bull Ring rimarrà per sempre impressa nella sua mente. Una giornata che ha il sapore di storia per Andrea Iannone e la Ducati, insieme sul gradino più alto del podio. A distanza di tre giorni dal trionfo, il pilota di Vasto si confessa in un’intervista esclusiva rilasciata al Corriere dello Sport., che trovate oggi in edicola Ecco un breve estratto.  

Dopo la gara al Red Bull Ring c’è stata la festa a Ibiza, dove era presente anche Belen. La rivedremo a Brno?

“A dire la verità siamo andati subito a casa. C'era qualche amico, ma niente di clamoroso. No, Belen non verrà. Certo, mi ha portato fortuna ed ogni volta che vorrà sarà un piacere averla al fianco. Lei è...speciale. Come posso dire: è una donna”.

Quale è il ricordo che assocerai sempre con questa vittoria?

“Innanzittutto che è stato il successo di un gruppo. E poi lo scambio di opinioni che ho avuto sulla linea di partenza con Marco Rigamonti, il mio capotecnico. Non è stato semplice decidere di montare una gomma morbida al posteriore quando tutti i miei avversari avevano deciso per la dura. Avevo paura di sbagliare, finché Marco mi ha detto: Andrea, fai come ti senti, questa responsabilità ce la prendiamo assieme”.

Pensi che se la vittoria fosse arrivata prima avresti potuto rimanere in Ducati anche il prossimo anno?

“Ma io avrei potuto rimanere in Ducati anche nel 2017. Il problema è che non siamo riusciti a trovare un accordo che ci permettesse di farlo. E poi le vittorie sono come l'amore: finché le cerchi disperatamente non arrivano”.

La vittoria rompe il ghiaccio, ne arriveranno altre quest'anno?

“Lo spero, ma per vincere c'è bisogno di poter contare su una moto che non ti costringe a stare al limite per l'intero Gran Premio, altrimenti il rischio è troppo alto e prima o poi sbagli. In Austria avevamo un po' di margine ed io sentivo di avere sempre la situazione completamente sotto controllo. Speriamo di ritrovare la stessa situazione anche a Brno”.

Vale sembrava sinceramente contento del tuo successo.

“E' così, mi ha aspettato nel giro d'onore e mi ha fatto cenno di impennare insieme. Io di lui ho una stima immensa, è un amico”.

Molti dicono che se sei dove sei lo devi anche al tuo manager, Pernat.

Carletto è più di un manager e rimarrò con lui finché riuscirà a sopportarmi. Siamo nati lo stesso giorno, nello stesso segno, parliamo la stessa lingua”.


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