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Cause degli incidenti: e le buche?

I crateri delle strade dimenticati dalle statistiche

Moto - News: Cause degli incidenti: e le buche?

Tengono banco gli incidenti in Italia. Sono arrivati numeri drammatici, con l’aumento delle vittime. Sulla base dei dati provvisori Istat, nel 2015 si sono verificati in Italia 173.892 incidenti con lesioni a persone, che hanno provocato 3.419 vittime e 246.050 feriti. Per la prima volta dal 2001, sale il numero di vittime (+38, pari a +1,1%). A tale proposito, sentiamo l’Anas: “A seguito del preoccupante incremento di incidenti causati dalla distrazione e associati all’alta velocità, lo scorso maggio, insieme alla Polizia abbiamo realizzato una campagna di sicurezza stradale ‘Quando guidi #GUIDAeBASTA’ proprio per sensibilizzare sui pericoli che si corrono quando ci si distrae”. Inoltre, per sensibilizzare i più giovani è stato ricordato anche il concorso “Giovani Videomakers per la Sicurezza stradale”. Anas e Associazione Mondiale della Strada (AIPCR) hanno invitato i ragazzi (dai 14 ai 20 anni) a realizzare video sul tema della sicurezza stradale. Il 30 luglio scade il termine per l’invio dei video, mentre il 29 settembre avrà luogo la premiazione dei vincitori nel corso del Meeting Internazionale sulla sicurezza stradale.


Appello a chi guida


Tenuto conto che il 93% degli incidenti deriva dal comportamento del guidatore (dato Ocse), l’Anas ha lancia un forte appello invitando gli automobilisti alla prudenza ed alla massima attenzione mentre si è alla guida”. E invece ecco cosa dice l’Istat: “Nel 2015, restano sostanzialmente invariate rispetto all’anno precedente le circostanze alla base degli incidenti stradali con lesioni a persone, accertate o presunte dagli organi di rilevazione. Tra i comportamenti errati, i più frequenti sono la guida distratta, seguita dal mancato rispetto delle regole di sicurezza e precedenza e dalla velocità troppo elevata (nel complesso il 44% dei casi). Tra le principali violazioni al codice, al netto del mancato possesso di documenti non validi per la circolazione e del rispetto della segnaletica e della disciplina di fermata e sosta, si trovano l’eccesso di velocità, il mancato uso di dispositivi di sicurezza (cinture, casco e sistemi di ritenuta per bambini) e il mancato uso di lenti o l’uso improprio di telefoni cellulari o cuffie”.


I conti non tornano


Tutte considerazioni corrette: velocità, distrazione, guidatori imbranati. Aggiungiamo quelli che sfuggono alle statistiche Istat e che neppure l’Anas cita: ubriachi, drogati, pirati senza Rca e senza revisione. Ma quali fattori mancano all’appello? Le buche. Ci sono crateri ovunque. Le città sono gruviera, con tombini sporgenti e crateri che spuntano d’incanto, segno evidente che prima c’è stato un rattoppo alla bell’e meglio. A rischiare la pelle sono sopratutto gli utenti deboli, nei centri urbani, sulle Provinciali, sulle Regionali e sulle Statali: motociclisti e ciclisti. Mancano questi dati: quanti feriti per le voragini? E quanti morti hanno sulla coscienza gli amministratori locali?


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