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Africa Twin: emozioni d'avventura

LONG TEST – 1800 Km attraverso il centro Italia con l'endurona Honda: dalla 20.000 Pieghe alla SBK di Misano

Moto - Test: Africa Twin: emozioni d'avventura

Quante volte abbiamo sentito o ripetuto la frase "non è tanto importante la meta da raggiungere, quanto come si trascorre il viaggio". Dai, ammettiamolo, da buoni e cari motociclisti è una massima che spesso utilizziamo non solo per dare maggiore spessore alla nostra passione, quanto anche nella vita di tutti i giorni. Guidare una moto è un connubio di tanti momenti, tutti volti a soddisfare quell'insita voglia di libertà, sogno, allegria che ti nasce dentro, da quando muovi i primi passi con il "cinquantino" e che cresce, matura, fino a diventare quasi l'unico modo per far uscire il tuo vero "io", la tua anima che arriva a fondersi con quella del mezzo che stai cavalcando e dal quale ricavi, forza, carica positiva.

Una moto, la nuova Africa Twin, una maratona con lei in sella, la 20.000 Pieghe 2016, l'incontro con gli assi della SBK, e l'avventura, intesa come connubio di vari momenti, è servita.

Per la granfondo che quest'anno ha visto come teatro il centro Italia, con gli splendidi paesaggi di Umbria, Abruzzo e Toscana a fare da sfondo alla nostra esperienza, abbiamo messo le mani su un'Africa Twin in versione "base", la versione con cambio e frizione tradizionale, con la variante di un grintoso terminale Akrapovic, quasi a voler rendere omaggio al nostro DNA di redazione, di stampo racing.

Base di partenza il quartier generale Honda Italia, in via della Cecchignola a Roma, destinazione Pescasseroli, Abruzzo. Una prima parte di viaggio caratterizzato da 180Km di autostrada e statale per raggiungere la meta designata per la partenza della 20.000 Pieghe. Un trasferimento di 2 ore in cui iniziamo a farci una idea del comfort della nostra moto. Buon riparo aerodinamico motore che a velocità autostradali frulla pacioso e senza trasmettere vibrazioni. La moto risulta snella tra le gambe e con il ponte di comando compatto e ben leggibile, con il manubrio alla giusta distanza. La sella ci piace per ergonomia, un po' meno sulla consistenza che avremmo preferito più morbida. (QUI per l'analisi della moto)

Dopo 2 ore di marcia si giunge alla meta, qui ci attende la trafila dell'iscrizione alla maratona e poi , dopo esserci studiati il road book, tutti a nanna. Da qui in poi ci aspettano 3 giorni in cui percorriamo quasi 1200 km con la nostra Africa. Curve panorami, cime montuose (Campo Imperatore su tutti), che per un motociclista si traduce in una lunga serie di km a buttare la moto a destra e sinistra, ad un ritmo a volte sostenuto a volte rilassato. L'azione della “Africona” ci stupisce, sembra sciolta come una gazzella, nonostante la luce a terra 250mm (mirata per l'off-road) e ruota anteriore da 21",  la buona distribuzione dei pesi e i fianchi snelli ci consentono manovre fluide, un bel mix tra stabilità ed agilità che ci consente di raccordare le curve (sia strette che ad ampia volta) con naturalezza.

Un plauso va al motore, non il più potente della categoria, ma molto efficace grazie ad una giusta distribuzione dei Kgm di coppia sulla curva di erogazione che ci aiuta a uscire fuori da lenti rampini di montagna anche con una marcia in più del dovuto. Già da poco sotto soglia 2000 giri la moto sale fluida e regolare, con il sound del nostro "Akra" che borbotta con toni cupi e secchi, quasi da monocilindrica, per poi distendersi con gli scoppi varcata quota 4000 giri. Il cambio , che su questi tipi di percorrenze viene molto utilizzato, non ha dato mai segni di impuntamenti: fluido, preciso nell'azionamento, con la frizione molto ben calibrata e leggera.

Una moto decisamente a suo agio sui tortuosi percorsi scelti per le tre tappe della maratona. Alla fine della "giostra" leggiamo sul trip parziale quasi 1200Km percorsi per un consumo medio di 18 km/l nel misto, decisamente un dato di rilievo per questa 1000 bicilindrica.

Terminate con la vittoria della squadra Honda le gioie alla 20.000 Pieghe, si decide l'incursione in quel di Misano Adriatico dove va in scena l'ottava tappa del Campionato del Mondo SBK. E' domenica, e siamo a Sansepolcro (AR) a circa 150 Km dal "Marco Simoncelli". Decidiamo quindi di distenderci verso la Riviera romagnola per assistere Gara 2. Percorriamo la E45 fino a Cesena e da lì, sulla A14, puntiamo verso il tracciato. Come per il tratto Roma – Pescasseroli, rileggiamo le stesse sensazioni , stavolta corroborate da una migliore conoscenza della moto: comoda, con un buon riparo aerodinamico ed un triangolo di seduta azzeccato. La solita pecca della sella, che se avesse un migliore grado di comfort, renderebbe la vita davvero difficile a chi cerca di scovare difetti alla moto.

Giunti a Misano facciamo in tempo a goderci la Gara, con le Honda SBK che però arrancano sotto i colpi di Ducati e Kawasaki (VD Mark chiude comunque Gara1 con il terzo posto), ma sappiamo che dal ventre di Tokyo sta per nascere la nuova sportiva ed allora se ne potranno vedere forse delle belle la prossima stagione. Lavoro in sala stampa, un po' di saluti e poi , dopo una notte di nubifragio, con la nostra compagna di viaggio al sicuro in un box, l'indomani un piacevole incontro/chiacchierata con Nicky Hayden, pilota ufficiale Honda SBK. Due foto di rito, poi i saluti e via : lui a fare i test noi a preparare il ritorno a Roma.

Ci aspettano 450Km ed un meteo che non promette nulla di buono. Fortunatamente riusciamo ad evitare la perturbazione e giungiamo alla meta che è quasi mezzanotte. Durante il viaggio scambiamo due chiacchiere con l'Africa Twin, quasi a voler ricordare, per mantenere ben impresse nella mente, tutte le immagini e gli episodi della nostra avventura. Un po' come accade a fine vacanza, quando quel misto di nostalgia e gioia per i momenti trascorsi si accavalla e non trovi di meglio da fare che ricordare i giorni passati. Il trip totale della strumentazione ci segnala che abbiamo percorso in totale poco più di 1800 km.

Lei prende vita dai mezzi che hanno dato e ricevuto gloria alla gloriosa Paris- Dakar, ma per ora si è dovuta "accontentare" del Centro Italia. Però la vediamo soddisfatta, segno che le è piaciuta la cosa. Ma si... per lei (e non solo), l'importante è il viaggio, non la meta.

Missione compiuta!

Per il nostro viaggio in sella alla Honda Africa Twin abbiamo utilizzato:

CASCO Honda- KABUTO

Completo Dainese D-EXPLORER S/T GORE-TEX JACKET & Pants - Top di gamma della sua categoria: giacca 3 strati modulare, impermeabile e traspirante è confezionata con materiali pregiati che permettono di usarla tutto l’anno. Pantaloni separati.

 

Stivali Latemar GORE-TEX- Soluzioni all’avanguardia e materiali di altissima qualità per questo stivale touring, top di gamma della sua categoria. Ottimizzati per consentire il massimo feeling e integrazione con la moto.

 

 

Guanti ERGOTOUR GORE-TEX X-TRAFIT- Grazie alla presenza della membrana di marca GORE-TEX si garantisce impermeabilità e traspirabilità mentre la tecnologia X-TRAFIT assicura a questo modello certificato comfort e sensibilità superiori alla guida.

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