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Pikes Peak 2016: vince una Kawasaki Z1000

I nuovi regolamenti hanno premiato le maxi naked, con la vittoria finale del mostro di Akashi

Moto - News: Pikes Peak 2016: vince una Kawasaki Z1000

La Pikes Peak International Hill Climb 2016 si è svolta ieri ed è stata una edizione importante per la storia di questa gara, non soltanto perchè era la numero 100, ma anche perchè i regolamenti moto sono cambiati e hanno dato un nuovo volto alla cronoscalata più estrema del mondo, con 20 km di percorso e oltre 4.000 metri di dislivello in salita.


La Z1000 domina la corsa


Da quest'anno hanno potuto correre soltanto le moto che in configurazione di serie hanno il manubrio intero, quindi sono stati bannati i semimanubri, con l'unica eccezione data ai sidecar. Questo significa che le supersportive non potranno più competere e l'era appena iniziata di dominio superbike è già finita. La scelta degli organizzatori ha puntato non tanto a migliorare la sicurezza ma a riportare l'originalità persa dopo il completo asfaltamento del percorso e l'arrivo delle moto da pista, non in linea con la storia della corsa.
Nell'edizione 2016, quindi, eravamo sicuri di vedere qualche novità, con un ritorno ai piani alti delle Multistrada 1200 che qui hanno vinto surclassando la concorrenza, prima che fossero ammesse moto superbike ed elettriche. La sorpresa è stata diversa, in realtà, perchè a salire più velocemente di tutti è stato Bruno Langlois, in sella a una Kawasaki Z1000, seguito da Don Canet e Jeremy Toye, rispettivamente sul Empulse RR e Project 156 di Victory.


Che moto hanno corso?


La Multi non è riuscita a salire sul podio e non è stata delle migliori, non avendo comunque alcun supporto ufficiale. L'unica schierata era quella di Paul Baleta, classificato 16°. La lineup delle moto in gara era divisa fra moto Heavyweight (Z1000, Super Duke 1290, Multistrada e Tuono), Middleweight (media cilindrata, tra cui una MV Agusta Brutale 675), Lightweight (supermotard assortite) e elettriche (prototipi).


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