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MotoGP: cosa rende la vittoria di Rossi una vera impresa?

Valentino Rossi vince con 4 secondi di distacco dagli avversari, una cosa che gli abbiamo sempre visto fare, ma stavolta è diverso

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Lo diciamo senza mezzi termini: se la gara MotoGP di Jerez dovessimo valutarla tenendo conto unicamente dello spettacolo non ci penseremmo  due volte a dire "noiosa". Oggettivamente lo è stata, ma non ci si può limitare ad analizzare il primo GP europeo con tanta leggerezza. Gli elementi di lettura fondamentali sono tre: Valentino Rossi, le gomme e il valore di questa vittoria.


Dominio senza favoritismi. Gara perfetta


Nel primo caso non si può far altro che togliersi il cappello davanti alla performance di Vale: pole position al sabato e gara dominata la domenica, con tanto di distacco degno di un pilota con almeno 10 anni in meno. Valentino ha compiuto un piccolo capolavoro nel suo stile, quindi nulla di realmente nuovo, ma il fatto di aver compiuto una gara del genere a 37 anni trasforma un'opera perfetta in una piccola impresa.
Le gomme hanno giocato un ruolo fondamentale proprio perchè - a conti fatti - non sono state decisive e non hanno favorito nessuno pur avendo problemi. Michelin ha portato a Jerez delle mescole che pattinavano in modo del tutto anomalo, mantenendo l'aderenza e la prestazione invariata in piega ma perdendola in modo plateale in accelerazione in pieno rettilineo. Bizzarro ma è successo, ed è stato così per tutti e tre i piloti arrivati sul podio, che si sono lamentati del rischio corso. Logicamente Vale ha meno da lamentarsi rispetto a Jorge Lorenzo, che in post gara ha ribadito che senza quel problema avrebbe girato più forte di Rossi, ma si è dimenticato di pensare che se anche Il Dottore non avesse avuto lo spinning in rettilineo, la situazione non sarebbe comunque cambiata tanto.


Una vittoria che vale molto di più


Il valore intrinseco di questo risultato è qualcosa che solo i veri appassionati possono percepire. Valentino ha costruito una vittoria con quello che aveva nelle mani e nient'altro. Nessun vantaggio dato dalla fortuna, nessun errore da parte degli avversari: Vale è stato semplicemente il Vale mattatore di un tempo e non il pilota matematico e passista degli ultimi anni. È semplicemente straordinario.
Capire il problema, adattarsi al meglio e cercare di affrontarlo meglio dei suoi avversari. Qualche anno fa era diventato famoso il termine "correre sopra i problemi", riferito alla capacità di problem solving di Vale, ed è proprio questo aspetto che abbiamo rivisto e apprezzato alla grande lo scorso weekend. Poi c'è stato il tripudio degli stessi spagnoli durante il giro d'onore e lo smacco di aver vinto in questa maniera davanti al pubblico di casa di Marc e Jorge. Una goduria che si leggeva nel sorriso a 1000 denti di Rossi sul podio. 
Vale vincerà il mondiale? Vale impensierirà la leadership di Marquez, Vale ha superato gli avversari? Tutte queste domande sono inopportune perchè il campionato è ancora lungo e ci aspettiamo molti altri colpi di scena durante il proseguo. Chi l'avrebbe mai detto che la gara più pallosa della stagione fin qui, sarebbe stata quella con più chiavi di lettura!

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