Simoncelli: il problema? i genitori dei piloti

Paolo a ruota libera: "non bisogna montare la testa ai figli. Il team Sic 58 c'è grazie a Gresini"

: Simoncelli: il problema? i genitori dei piloti

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Andare avanti per non pensare. Paolo Simoncelli, con umiltà e coraggio racconta quali siano i suoi sentimenti e i suoi traguardi. Mettendo in campo passione e competenza, speranza e follia, un mix di ingredienti nati insieme al figlio Marco, cresciuti durante le gare vissute al suo fianco, esplosi dopo la prematura e drammatica morte, in quel maledetto 23 ottobre del 2011 a Sepang, Malesia.

La fondazione Marco Simoncelli, nata nel dicembre del 2011, grazie all’incoraggiamento dell’amico e manager del Sic Carlo Pernat, oltre a promuovere attività sociali e morali, vede il babbo di Marco presente in prima linea, sia dal punto di vista organizzativo che da quello dell’immagine. Una immagine positiva, pulita e sana, valori comunicati ed espressi proprio dal Sic, in ogni gara vinta o persa, in ogni intervista ufficiale o semplice chiacchierata informale.

Il sanguigno Paolo ha poi deciso di allestire il SIC58 Squadra Corse, un team  che vede schierati, quest’anno, diversi piloti nel CIV italiano nelle classi PreMoto3 e Moto3 nel CEV spagnolo.

Un impegno notevole, voluto fortemente e realizzato con l’aiuto preziosissimo e fondamentale di Fausto Gresini, suo amico e “collega”, con cui ha vissuto le stesse gioie e lo stesso dramma, in prima linea.

Parliamoci chiaro - precisa Paolo Simoncelli  - Ho fondato il team Sic 58 con grande volontà e sacrificio, ma tutto questo lo sto realizzando grazie al mio esperto e competente amico Fausto Gresini: senza la sua conoscenza tecnica, i suoi contatti e consigli, oltre alla locazione logistica stessa, non so se ce l’avrei fatta”.

Il team Sic 58, nato nel 2014 con la partecipazione al CIV italiano oltre ad una gara a Valencia del CEV spagnolo, è al suo terzo anno di attività e  vedrà schierati in questo 2016 ben 8 piloti, divisi tra i vari campionati nazionali ed internazionali.

Un impegno importante, sia dal punto di vista economico che organizzativo, al quale Paolo lavora ogni singolo giorno: “Le moto sono fornite direttamente dalla KTM, sono i tecnici di Fausto che se ne prendono cura. Gli sponsor sono gli stessi storici di mio figlio, dopo San Carlo e Pascucci se ne sono aggregati altri molto importanti come Acerbis, Came e Dainese oltre alla Dorna, molto contenta di supportare il nostro progetto”.

Quali sono state le difficoltà più grandi da affrontare all’inizio e quali sono quelle attuali?

Ovviamente, far quadrare i conti non è semplice, non lo è per i mega team ufficiali in MotoGP, figuriamoci per noi, ma è proprio grazie agli sponsor che viviamo. Voglio precisare che noi non cerchiamo piloti che paghino, il nostro obbiettivo come squadra è far correre giovanissimi ragazzini per formarli sotto l’aspetto tecnico ed agonistico, con l’ingrediente divertimento alla base di questa nostra semplice ricetta. Ecco perché, e qui ti rispondo, il problema più grosso deriva dai genitori dei ragazzini".

In che senso?

"Non tanto quelli del mio team, ma in generale: gestire le loro noie, le loro pretese e lamentele, e i loro atteggiamenti di onnipotenza è un vero e proprio lavoro! Ho visto e sentito padri lamentarsi per un assetto della moto non perfetto, quando il figlio stesso non sollevava nessun problema; oppure, ho visto mamme verificare di nascosto la pressione delle gomme, non fidandosi del lavoro dei meccanici".

Ci racconti un aneddoto?

"Il migliore, o peggiore, lo conobbi a Vallelunga durante un test di selezione alla PreMoto3. Mi si avvicina il babbo di questo ragazzino e mi aggredisce dichiarando la propria certezza e sicurezza di vincere tutto, alla luce dei risultati ottenuti dal figlio negli anni in minimoto. Sarebbe meglio non montare la testa ai propri ragazzi, io con Marco non lo ho fatto mai, nemmeno quando vinse il Mondiale 250 né quando iniziò a viaggiare forte in MotoGP”.

Umiltà, realismo e dedizione, sono i tuoi consigli che per gli altri ragazzi ma, soprattutto, per gli altri genitori. Un’altra cosa od episodio che hai vissuto e che non vorresti mai rivedere?

Questo è un mondo di m… Ricordo quando “qualcuno” voleva che Marco disputasse la gara con pistoni vecchi ed usurati o, ancor peggio, con gomme praticamente finite, con la certezza di non ottenere un buon piazzamento ed il rischio di incappare in una caduta. Nel mio team questo non avviene: noi mettiamo i piloti nelle migliori condizioni tecniche ed umane per gareggiare sicuri e sereni, questo per mia filosofia e per stessa filosofia di Fausto, il quale, dal punto di vista tecnico ed umano, non ha niente da imparare da nessuno, credimi”.

A proposito di Fausto Gresini, l’obbiettivo tuo dichiarato è l’esordio nella Moto3 Mondiale nel 2017. Credi che cambierà qualcosa tra di voi, essendo colleghi, soci ed amici?

Sono sicuro che tra me e Fausto non cambierà assolutamente nulla, penso, anzi, che la eventuale rivalità accentuerà quelli che sono i valori portati avanti fino ad oggi: i valori del rispetto reciproco, l’onesta intellettuale, la sportività e la trasparenza. Tutti questi valori che Marco ha comunicato al mondo, in ogni gara, in ogni sua parola. Lui non avrebbe mai accettato nessun muro divisorio all’interno del box e sono convinto che nemmeno tra me e Fausto verrà mai eretto nessun tipo di muro fisico o morale.

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