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MotoGP, Michelin, luci e ombre dopo i test in Qatar

La gomma anteriore più soffice era inutilizzabile, cambiamenti in vista per il GP

L’inverno è finito, le tre notti di test in Qatar sono state le ultime di test e la prossima settimana sarà la volta del primo GP della stagione. I nove giorni di prove in cui sono stati impegnati i piloti hanno fornito qualche certezza ma non sono riusciti a dipanare tutti i dubbi.

Del resto, questo 2016 di novità ne ha tante, dall’elettronica alle gomme. Proprio quest’ultime a Losail hanno fatto storcere il naso a qualche pilota. Michelin arrivava dopo anni di assenza e qualche problema doveva essere tenuto in conto.

Il più grande c’è stato a Sepang, quando la gomma posteriore sulla Ducati di Baz ha ceduto in pieno rettilineo. “Una foratura”, la spiegazione ufficiale che salva il costruttore sulla bontà delle proprie coperture e scagiona il team accusato di avere abbassato troppo la pressione di gonfiaggio.

Anche in Qatar non è andato tutto liscio come l’olio e questa volta è stato lo pneumatico anteriore il ‘colpevole’. I piloti si sono lamentati di due guai, correlati: lo scarso numero di gomme a disposizione e l’inadeguatezza della specifica più soffice.

Per i test di Losail Michelin aveva portato due diversi anteriori chiamati 34 e 36, con l’intenzione di usarli anche per il GP. Le due gomme hanno lo stesso profilo e la stessa mescola, ma diverse costruzioni per cui la 34 si comporta come una gomma più morbida (oltre a muoversi di più) mentre la 36 come una più dura (ed è più stabile), semplificando.

Nel primo giorno la 34 piaceva quasi a tutti, poi si sono affrettati a scartarla. Perché? Problemi di graining, cioè sul battistrada di creano dei grumi che poi si staccano lasciando dei piccoli buchi.

Michelin ha dichiarato che il motivo delle tante cadute nell’ultimo giorno fosse la troppa foga dei piloti in cerca del miglior tempo. In verità, molti sono andati in terra per via dell’anteriore molto degradato sul lato destro dopo pochi giri. E usavano la 34.

Rossi ha dato una parziale giustificazione: “Le condizioni della pista sono molto migliorate col passare dei giorni, e quello che andava bene ieri non va più bene oggi”.

Michelin ha già deciso di correre ai ripari e Piero Taramasso, responsabile motorsport del marchio, aveva affermato ancora prima della fine dei test: “Non abbiamo nessun problema a portare una nuova gomma per il Gran Premio qualora ce ne fosse bisogno”.

E c’è, perché la 34 non va più bene e i piloti hanno chiesto comunque una gomma anteriore più morbida da utilizzare. E’ quello che avranno.

Da questo problema deriva il fatto di avere avuto poche gomme a disposizione per i test - essendo una delle opzioni di fatto inutilizzabile - costringendo i piloti a girare poco. Taramasso ha detto che “il numero di pneumatici a disposizione per i tre giorni era lo stesso che in passato, sta ai piloti utilizzarli adattandosi utilizzando anche quelli che trovano meno performanti”.

Una giustificazione stiracchiata, perché se la 34 dava fenomeni di graining è impossibile obbligare i piloti a usarla.

Venendo alle note positive, c’è da dire che la 36 ha retto molto bene sulla distanza e in molti l’anno usata per ben più di 30 giri, quindi ben oltre la distanza di gara che è di 22. Mentre sul posteriore (anche questo in due versioni) non ci sono state lamentele.

Michelin ha qualche giorno per lavorare per affrontare la prova più importante, quella del primo GP. Lì non ci saranno né scusanti ne appelli.


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