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MotoGP, Jarvis: nessun muro fra Rossi e Lorenzo

Parla il boss del team Yamaha: "dobbiamo scoprire come affrontare il problema"

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Chissà se il tempo riuscirà a essere galantuomo e a febbraio, quando si troveranno l’uno di fianco all’altro a Sepang, Rossi e Lorenzo avranno già sotterrato l’ascia di guerra. Di certo non ci sono riusciti l’altra sera a Milano, sullo stesso palco per presentare lo novità di Yamaha. I loro sguardi non si sono neppure incrociati, figurarsi una stretta di mano come molti si aspettavano.

Del resto, certe battaglie lasciano ferite che ci mettono molto tempo a rimarginarsi e le loro sono ancora troppo fresche. Questo non significa che si possa fare finta di nulla, e lo sa bene Lin Jarvis, al timone della squadra MotoGP.

“Principalmente dobbiamo scoprire come affrontare il problema - ha affermato il manager in un’intervista pubblicata dal Corriere dello Sport - ll mio sogno di arrivare alla fine del campionato giocandoci in serenità i primi due posti del Mondiale, con la consapevolezza di aver fatto del nostro meglio per entrambi, senza alcuna preferenza, si è infranto al sedicesimo Gran Premio, purtroppo”.

Mastica amaro Jarvis nonostante la tripletta dei titoli piloti, costruttori e team. Un successo, certo, ma pagato a caro prezzo.

“Il team è rimasto unito e lo rimarrà anche la prossima stagione - ha assicurato - Posso confermare che Lorenzo e Rossi continueranno a poter disporre l'uno della telemetria dell'altro. La Yamaha su questo non ha alcun dubbio. Non ci saranno neanche box divisi, o muri a separare i due box.

Nessun ritorno al passato, quando la barriera scrisse un capitolo non esattamente felice della storia del motomondiale. E poi Valentino se ne andò. Un’altra storia, abbiamo detto, e speriamo che anche il finale possa essere diverso. Sta iniziando l’inverno, periodo di vacanza per i piloti della MotoGP. Per alcuni manager, invece, ci sarà ancora molto da lavorare.

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