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Suzuki GSXR-1000 Concept: figlia della Motogp

Debutta la fasatura variabile sull'attesa Superbike di Hamamatsu. Per ora ancora un concept

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Lo scorso anno il Salone Eicma di Milano aveva decretato il grande ritorno delle Superbike, delle supersportive senza compromessi.

Ducati, Yamaha, la risposta di Honda e la strada tracciata da Kawasaki con la compressione centrifuga. Suzuki preferì lavorare in sordina, attendendo con pazienza il momento propizio. D'altro canto, Hamamatsu è sempre stata famosa negli anni per aver creato delle vere e proprie armi tra i cordoli.

La storia ed il blasone sono alla portata di tutti. Titoli Endurance, campionati nazionali e Mondiale Superbike nel lontano 2005. Poi il digiuno ed un'attesa che gli appassionati cominciavano a soffrire. Fino ad oggi. Iconica la GSX-R 1000, rimane fedele al suo stile e alla sua immagine.

Sotto però cambia in profondità, con soluzioni tecniche che avevamo ipotizzato e che si son rivelate giuste. Ecco, la "Gixxer" ancora una volta percorre la sua strada, ma lo fa rimanendo ancorata ai suoi principi. Il comunicato è chiaro: la più leggera, la più potente e aerodinamica GSX-R di sempre. I dati? Ancora celati, nascosti, segreti. D'altro canto è un prototipo, un concept.

Questo non significa che di novità in cantiere ve ne siano poche da elencare. Anzi. Partiamo da un presupposto. Tante, troppe volte si è parlato di moto "figlia della Motogp". Ecco, mai come questa volta per un prodotto di serie, possiamo affermare che ci siamo molto vicini. Motore quattro cilindri in linea riprogettato per essere più compatto, efficace e potente.

La tecnologia prototipale delle moto di Espargaro e Vinales sono ben presenti in termini di sviluppo elettronico tramite Ride by Wire. Il tutto con una combinazione di tencologie denominata "Broad Power System": Suzuki Racing VVT, Suzuki Racing Finger Follower Valve Train, Suzuki Exhaust Tuning-Alpha (SET-A), Suzuki Top Feed Injector. Si, avete letto bene, sopratutto ad inizio frase: qua si parla di fasatura variabile.

Era una soluzione contemplata, a cui avevamo prestato l'orecchio e si tratta di una piccola grande rivoluzione. Si tratta infatti della prima supersportiva a disporre di un sistema del genere. Si tratta di un sistema a fasatura variabile solo sull'aspirazione. La gestione delle valvole avviene tramite bilancieri a dito, per alzare il regime massimo di rotazione. Gli iniettori secondari sono posti in alto, alle estremità dei condotti di aspirazione. L'ultimo sistema mostra due vavlole poste sui condotti di compensazione dell'impianto di scarico, per riuscire a migliorare i bassi e medi regimi.

Certo è che da comunicato ed anche in conferenza non si è parlato di una IMU. In compenso ecco tre le mappe disponibili, con dieci livelli di controllo di trazione. Presente sia il QUick Shift che il Down shift, oltre che il sistema di gestione della partenza.

Per il resto, ecco convogliatori che rimangono "familiari" ma con linee estremizzate. Il faro mantiene anch'esso il family feeling, cosi come un pò tutta la moto, anche se sembra molto più rastremata e piccola. Dati ufficiali non sono stati dichiarati, celandosi dietro il concetto di Concept. Non resta che attendere il 2016.

La GSX-R1000 sta tornando, più potente che mai.

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