Qual è la migliore cura contro il logorio del motociclismo moderno? Andare in moto. È quello che pensa Marc Marquez, che in pista a Valencia ha trovato quella tranquillità che cercava. Sulla sua Honda è stato sempre lo stesso, veloce e spettacolare.
“Avevo molta voglia di guidare, di tornare sulla mia moto e stare da solo. Indossare il casco è stato terapeutico”.
E’ andata bene…
“Al momento non ho ancora trovato l'assetto migliore, tanto che sono quasi caduto durante le prove. Abbiamo spostato molto peso all'indietro per migliorare la trazione e cercare di far derapare meno la moto, ma ho perso fiducia all’anteriore, come era successo ad Aragon”.
Quali sono i valori in campo?
“Il più veloce è Lorenzo, è lui che sta facendo il ritmo. Poi ci siamo io, Dani, Vale e Iannone, ma è ancora presto per tirare le somme. Al momento mi sento molto bene con gomme usate e infatti sto privilegiando la seconda parte di gara”.
Qual è l’obiettivo?
“Nakamoto ci ha chiesto solo di vincere, che io e Dani siamo 1° e 2°, non importa in quale ordine. Ci proverò”.
Rossi partirà ultimo domenica, come era successe a te qui nel 2012 in Moto2.
“Me lo Ricordo. Fu data gara bagnata ma quando partimmo non pioveva e il primo giro fu incredibile, passai il traguardo in undicesima posizione e al secondo ero nono. L'asfalto cominciava ad asciugarsi ma cominciarono a cadere alcune gocce. Attaccai di nuovo, risalendo sino alla terza posizione, quindi presi Nico Terol. L'ultimo che superai fu Julian Simon”.
Qual è il momento cruciale?
“Il primo giro è il più difficile, ma in Moto2 i mezzi sono tutti pressoché uguali. In MotoGP, con una moto ufficiale come la Yamaha è più facile, Valentino potrà superare molti piloti in partenza”.