Oggi, a Valencia, Nicky Hayden è entrato in un club molto ristretto, quello delle leggende della MotoGP. E’ un onore che spetta a pochi, prima di lui solo 5 americani erano stati insigniti della riconoscenza: Freddie Spencer, Wayne Rainey, Kenny Roberts, Kevin Schwantz, Eddie Lawson.
Il ragazzo del Kentucky ha vinto solo un titolo ma è rimasto nel cuore dei tifosi per la sua correttezza e gentilezza. La fama non l’ha mai cambiato e il sorriso sulle labbra mai abbandonato, neppure nei momenti più difficili. Durante la cerimonia, i suoi occhi sono diventati lucidi, mostrando una sensibilità che tanti anni di carriera non sono riusciti a indurire.
“E’ un grande onore ricevere questo riconoscimento, che condivido con tanti piloti che hanno fatto più di me - dice con umiltà - Sono stati 13 anni bellissimi in MotoGP e mi sono goduto ogni momento”.
Domenica correrà la sua ultima gara.
“A Valencia, dove ho guidato per la prima volta una MotoGP, è stato uno shock, andavano tutti velocissimi - ricorda con un sorriso - E poi naturalmente è dove ho vinto il mio Mondiale”.
Che è uno dei ricordi più belli.
“Insieme alle due vittorie a Laguna Seca - nel 2005 e nel 2006 - la prima me l’aspettavo, la seconda no. Quello più brutto? La scorsa stagione, la più difficile, ma sono riuscito a tornare”.
Tanti anni e compagni di squadra.
“Stoner era incredibile per la sua velocità in qualsiasi condizione, qualcosa che non avevo mai visto prima - dice - Però Valentino, con cui sono stato in squadra per due volte, è quello che mi ha impressionato più di tutti. Lui ha tutto, soldi, successo, ma ancora la stessa passione. Quello che sta facendo a 36 anni è incredibile”.
Non ha consigli per lui in vista del GP che deciderà il titolo.
“Sia lui che Jorge sanno cosa fare, potrà succedere di tutto - continua - Certamente Rossi avrà un gran lavoro da fare, non è facile superare su questa pista. Sono curioso, spero ci sarà da divertirsi. Il nostro sport è il più bello, nonostante i brutti momenti che abbiamo passato recentemente”.
Per Nicky inizierà fra poco una nuova avventura in SBK, ma il pensiero va a dove tutto è iniziato: il dirt track.
“C’è solo una gara a cui ripenso, la Indy Mile - classica americana - La persi all’ultima curva. Ho riflettuto tante volte se correre di nuovo sul dirt track, ma ormai è troppo tardi meglio concentrarmi sulla SBK”.
Hayden ha ancora qualche pagina del suo libro da scrivere.