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MotoGP, Pedrosa: Rossi? Si è contraddetto

"In passato, mi ha sempre detto che nelle corse si lotta. Il regolamento va rivisto"

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In una domenica destinata a passare (tristemente) alla storia per l’incidente tra Valentino Rossi e Marc Marquez, Dani Pedrosa ha fatto del suo meglio per sottrarsi a qualsiasi polemica con una vittoria pressoché perfetta. Partito dalla pole position, lo spagnolo non si è più guardato alle spalle, piegando gradualmente la resistenza degli avversari e vincendo così la sua seconda gara stagionale, la seconda di questo trittico d’oltreoceano dopo Motegi.

“È una conferenza stampa strana – ha provato a scherzare Pedrosa riguardo all’assenza di Valentino Rossi – Sono stato competitivo durante tutto il fine settimana, sono riuscito a scampare e lasciarmi i problemi alle spalle. È stata una stagione difficile, ma abbiamo recuperato terreno ultimamente con alcune ottime gare. Dedico questa vittoria alla squadra e tutti quelli che mi sono stati vicino”.

Che ne pensi dell’incidente?

“Ho visto le immagini. Non è una bella cosa, né per il campionato né per noi piloti. Non è bello che accada a questo punto della stagione. La battaglia era già cominciata in conferenza stampa e durante i turni di prove. In gara hanno iniziato subito a sorpassarsi reciprocamente. Le manovre erano nei limiti fino al contatto. Vale voleva rimontare su Lorenzo, Marc è un lottatore capace di fare cose incredibili con la moto per sorpassare e non voleva perdere il podio”.

Di chi è la colpa?

“Rossi poteva scegliere la traiettoria perché era davanti e all’interno. La sua velocità però era lentissima, e Marc ha chiuso il gas per aspettare che Valentino facesse la curva. Dopo si vede che Valentino si muove e Marc cade, vorrei rivedere il filmato. Non capisco perché abbia mosso la gamba, né come Marc sia caduto. È un vero peccato”.

Che ne pensi delle accuse di Valentino nei confronti della condotta di Marquez in Australia?

“Dovreste chiederlo a Valentino, ma le corse sono le corse. In passato ho fatto appello alla calma più volte, come ad esempio con Marco (Simoncelli). Queste moto sono grandi, veloci e pericolose. Lo feci presente anche a Valentino, che però ha sempre risposto ‘queste sono le corse, si lotta’. Ora ha cambiato la sua posizione, sembra un po’ contraddittorio in questo momento. Forse la tensione per il titolo ha contribuito. Per me è un momento illuminante. Non sono mai stato campione in MotoGP, rispetto tutti i campioni come Valentino, Jorge e Marc, ma il titolo è bello vincerlo perché sei tu l’uomo da battere”.

Dopo questo incidente, hai perso il rispetto per Valentino?

“È il più grande della nostra epoca, ed ha moltissimi tifosi nel mondo. Molti, anche tra i giovani piloti, guardano a lui come un esempio e lo ammirano. Tutti possono sbagliare ma sarebbe importante che fosse qui. Dobbiamo tutti cercare di fare le cose correttamente”.

Dovrebbe essere qui?

“Sicuramente. Avreste domande per lui, no?”

Pensi che la Direzione Gara abbia sbagliato? Poteva dare bandiera nera, o un ride-through a Rossi… Così non ci sarebbero state polemiche.

“Ci sono opinioni diverse, personalmente ho parlato molte volte con la Direzione Gara e penso che il regolamento abbia molte aree grigie. Non si sa mai come giudicare in casi come questo. In Formula Uno, invece, sanno sempre chi ha ragione e chi ha torto”.

Pensi che la Federazione Internazionale esista ancora?

“Penso solo che il regolamento possa essere migliorato sotto molti aspetti”.

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