Aprilia ha deciso di voltare pagina e ha incominciato quest’anno con il suo ritorno in MotoGP. La Casa di Noale ha deciso di entrare nel campo di gioco più difficile, affrontando una stagione da debuttante per farsi le ossa. Il 2016 sarà un nuovo inizio e la classe regina è l’obiettivo principale. Non ci sarà più un impegno diretto in SBK e tutte le risorse saranno impegnate sullo sviluppo della nuova RS-GP. A tenere il timone della nave è Romano Albesiano, anche lui rookie nel motomondiale.
Ingegnere, il prossimo anno non vedremo più Aprilia in SBK?
“Non ci sarà una partecipazione diretta, o semi-diretta come in questa stagione. Se poi ci saranno squadre che vorranno usare le nostre moto saremo ben lieti di sostenerli, in questo momento stiamo parlando con due team. La nostra concentrazione sarà sulla MotoGP”.
Aprilia si è impegnata molto in SBK, perché ora abbandonarla?
“Abbiamo dato tanto a quel campionato e abbiamo anche ricevuto molto, ma questa è una decisione strategica presa dall’azienda. Penso che tutto quello che volevamo dire in SBK lo abbiamo detto, ora ci impegneremo sulla MotoGP, in futuro potremmo tornare sui nostri passi”.
La MotoGP è migliore della SBK?
“E’ inutile negare che sia la classe regina, la SBK è un campionato importante ma la MotoGP è il palcoscenico principale, da un punto di vista sia tecnico che mediatico. Nelle derivate di serie abbiamo dimostrato ripetutamente la nostra competitività, è venuto il momento di giocare in un’altra categoria, ben coscienti delle difficoltà”.
Nessun rimpianto?
“Forse questa storia non è stata raccontata nel modo corretto. La MotoGP è il mondo dei prototipi, la SBK della produzione e la Stock del prodotto di serie. Fino a ora abbiamo puntato alla categoria intermedia, sa qui i poi ci concentreremo sulle altre. Continueremo a dare supporto alle squadre in Superstock anche nel 2016, dopo avere vinto il campionato in questa stagione. Bisogna fare delle scelte, non siamo la NASA che può fare di tutto (ride)”.
Quest’anno ce l’avete fatta, però…
“E’ stato un sforzo enorme, abbiamo corso in tre campionati. E’ stato un lavoro frutto di una scelta. Da una parte abbiamo sviluppato una moto laboratorio per la MotoGP, dall’altra abbia avuto la conferma che la RSV4 è rimasta a un ottimo livello di competitività in SBK anche con i nuovi regolamenti”.
Ora c’è da pensare alla nuova moto, a che punto siete?
“Stiamo montando in questi giorni il motore e presto andrà al banco. Si tratterà sempre di un 4 cilindri a V stretta, molto più compatto dell’attuale. Il primo shakedown in pista spero sia a dicembre”.
Il motore avrà l'albero motore controrotante?
"Dipenderà dalle piste (ride)".
Ora hai un anno di esperienza sulle spalle, è andata come ti saresti aspettato?
“Proprio negli scorsi giorni leggevo le vecchie mail che ci scambiavamo quando stavamo decidendo l’impegno in MotoGP. I risultati sono stati quelli che ci aspettavamo”.
Considerato il livello attuale, sei preoccupato per il prossimo anno?
“Direi più consapevole delle difficoltà che dovremo affrontare, ma abbiamo tutto quello che occorre per riuscirci. L’obiettivo per la seconda stagione è stare costantemente nei primi 10, nei primi 5 alla terza”.
Qual è la lezione più grande che hai imparato?
“Ho capito cos’è veramente la MotoGP. Rispetto alla SBK richiede molte più risorse, sia per via del numero di gare che per le enormi possibilità di intervento sulla moto”.
Questo significa che servono nuove forze, potrebbero arrivare dalla SBK?
“In Aprilia non esistono compatimenti stagni, anzi ci sono molti tecnici bravissimi che si dividono fra pista e azienda, come facessero il doppio lavoro (ride). Sono persone straordinarie, ma stiamo valutando come rafforzare il Reparto Corse”.
Intanto avete ingaggiato Lowes come tester…
“Ma non sarà l’unico. Mi sono accorto che a inizio stagione è mancata un’intensa attività di test e questo ha rallentato uno sviluppo. Un pilota non può dividersi fra gare e collaudi, Sam farà delle prove per noi ma sarà affiancato da un altro tester”.
Biaggi è un’opzione?
“Parleremo sicuramente con Max che è una grande risorsa per noi, in tutti i sensi. Mi dispiace molto che non abbia potuto correre in Qatar, ci sarebbe stato da divertirsi”.
Prevedete di affidare la vostra MotoGP anche a team esterni?
“E’ un nostro desiderio, avere una seconda squadra permette di massimizzare le informazioni e le opportunità di ottenere buoni risultati. Per il 2016 stiamo parlando con la Iodaracing di Sacchi, ma non c’è ancora niente di deciso. Potrebbero partire con la moto di quest’anno per poi passare alla nuova nel corso della stagione”.