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Moto3, Oliveira vince e tiene aperto il mondiale

GARA - Kent si tocca con Antonelli e cade. Bastianini non lo può evitare e si ritrova in terra

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Phillip Island regala, come tradizione vuole, una corsa sempre incerta, sopratutto nelle categorie minori. La scia la fa da protagonista, con gruppi di dieci-quindici piloti a contendersi il podio.

Una corsa che ha portato la vittoria a Miguel Oliveira. "Il campionato è ancora aperto non ci posso credere. E' stata una corsa pazza. Alla fine ero abbastanza rilassato ma volevo essere primo o secondo. Sono riuscito a prendere un pò di distanza per difendere la posizione sul traguardo"

Il portoghese mantiene aperti quindi i giochi per il mondiale. Già, perchè laddove il portacolori KTM ha vinto, Danny Kent si ritrova in terra e termina la sua corsa con un volo carpiato anche spaventoso, dopo un contatto dettato da un incrocio di traiettorie con un innocente Niccolò Antonelli.

"Incredibile, due piloti oggi mi hanno toccato e preso. E' palese come io facessi la mia traiettoria mentre Antonelli mi ha colpito" ha riferito Kent.

Antonelli però non è dello stesso parere, considerando come Danny Kent si trovasse esterno e avesse chiuso poi la traiettoria:

"Bisognerebbe chiedere a Kent cosa volesse fare. Non lo so proprio, mi ha girato all'esterno e lui ha staccato più avanti e voluto chiudere la curva uguale. Si è agganciato con me. Ero davanti, poi Kent mi ha chiuso dall'esterno e ci siamo presi"

Kent stava recuperando dopo che, a sua volta, l'inglese si era ritrovato sull'erba dopo esser stato tamponato da Francesco Bagnaia alla Honda Corner. L'italiano era stato grandissimo protagonista nelle prime fasi della corsa. Partito nelle retrovie, si era portato anche in testa alla gara ma, nelle fasi concitate, si è ritrovato lungo. Tornando alla classifica, seconda posizione per Efren Vazquez che tiene alti i vessilli di Leopardo, davanti a Brad Binder, Jorge Navarro, Jacub Kornfeil ed uno sconsolato - e arrabbiato - Romano Fenati, per alcuni tratti anche in testa alla corsa:

"Sorpassano con le bandeire gialle tutti - ha detto Fenati - E' assurdo. All'ultimo poi la toccata con Kornfeil che sembra la prima volta che si trova li davanti". Settima piazza per Oettl, davanti a Vinales, Masbou e Remy Gardner, decimo al traguardo.

 

CRONACA DI GARA

Ottima partenza per Oliveira ma è Fenati il pilota che ha fatto lo stacco migliore tanto che dopo la Doohan si trova in prima posizione. Subito fuori Manzi, vittima di un highside. Fenati detta il ritmo con Oliveira, McPhe e Kent a inseguire immediatamente. La scia però permette a Oliveira, Kornfeil, Vazquez, Kent e McPhee di assorbire l'italiano che si ritrova quinto; d'altro canto, il rettilineo di Phillip Island è sempre stato teatro di situazioni del genere. Al secondo passaggio quindi Oliveira davanti a Vazquez, mentre nelle retrovie, Pecco Bagnaia, partito trentesimo, è già dodicesimo.

Terzo passaggio e Brad Binder gira in 1'37.148, miglior giro della corsa, ma è Fenati che si riporta in testa. Alla Stoner Oliveira quasi tampona McPhee ed è costretto a rialzare, prima dell'attacco che lo porta in seconda piazza alla Honda Corner.

Dietro, è scatenato Bagnaia che si trova già in nona posizione nel gruppo di testa: l'italiano è letteralmente eccellente, arrivando in tre passaggi addirittura quarto dopo esser scattato in trentesima piazza. McPhee alla Honda Corner nel quarto passagio si prende la prima posizione. Il gruppo rimane compatto, ma Bastianini e Antonelli sono rimasti nel traffico ai margini della zona punti.

19 giri al termine e un Livio letteralmente infuriato con Mir chiude la sua gara per un contatto tra i due. Davanti però è grande Bagnaia che si prende addirittura la terza piazza alla Lucky Heights con una staccata perentoria nei confronti di Vazquez. E' un continuo gioco delle scie comunque che rimescola sempre le prime dieci posizioni.

Diciotto passaggi al termine e addirittura Bagnaia si porta in prima posizione con la sua Mahindra, con un sorpasso alla Honda Corner. Una rimonta eccellente anche se poi, sopravanzato sul rettilineo d'arrivo. 17 giri al termine e Mir viene a contatto con McPhee alla Siberia: gara finita per entrambi, cosi come per Migno, caduto sulla stessa curva. La caduta ha creato un buco a 16 giri al termine. Brad Binder in testa davanti ad Hanika, Kent, Oliveira e Bagnaia quinto. Fenati invece si è ritrovato nel secondo gruppo dopo l'incidente di Mir e McPhee, in ottava piazza.

14 giri al termine e alla Honda Corner arriva il colpo di scena: Francesco Bagnaia arriva leggermente lungo, toccando anche Kent che è costretto ad allungare la staccata ed avere una divagazione sull'erba che lo porta in sedicesima piazza con Bastianini che invece si trova in settima piazza. Dodici passaggi al termine e alla Honda Corner ancora una caduta. Questa volta è l'anteriore di Hanika a cedere. Binder di conseguenza prende un poco di margine con Navarro, Vazquez e Oliveira ad inseguire. Quinto è Fenati davanti a Bastianini - anche se staccato - a precedere un gruppo compatto. Kent nel frattempo sta continuando a recuperare, con una rimonta eccellente che lo ha portato subito al sesto posto. Dieci giri al termine e arriva il patatrac alla curva due che coinvolge anche Enea Bastianini, entrambi un poco doloranti. Un incidente che ha coinvolto anche Antonelli e Dalla Porta. Purtropo Kent era un poco largo e ha chiuso la porta ad Antonelli, arrivando però al contatto. Per Bastianini le chance di qualsiasi velleità, seppur piccola, di mondiale, sono chiuse. Nove passaggi al termine e davanti sono in quattro a giocarsi la vittoria. Fenati, Oliveira, Vazquez e Navarro. Sette giri al termine e Oliveira è in testa davanti a Fenati e Navarro. Per Kent, nonostante la caduta, potrebbe comunque arrivare il titolo mondiale qualora proprio Oliveira non finisse a podio. E' una lotta continua quella per le tre posizioni del podio, ed Anche Binder, a cinque passagi dal termine, si rifa sotto andando poi a prendere le vetta.

All'ultimo passaggio Fenati si tocca con Kornfeil mentre Oliveira ne approfitta e vince la gara tenendo aperto il mondiale.

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