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SBK, Fabrizio team manager: ricomincio da capo

Il romano ha portato Taccini al titolo preMoto3 125. "Il segreto? Non mettere troppa pressione"

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Non tutti i mali vengono per nuocere. Senza opzioni allettanti per proseguire la sua carriera di pilota, Michel Fabrizio si è reinventato talent scout, mentore e team manager. La nuova avventura del 31enne romano è iniziata sotto buoni auspici, con il titolo della preMoto3 1252T centrato insieme alla giovane promessa Leonardo Taccini. Per il 2016, Fabrizio vuole raddoppiare le moto in griglia nell’italiano, ma l’idea è quella di porre le basi per un’avventura nel mondiale.

“Tutto è iniziato a Vallelunga – ha raccontato Fabrizio – Io volevo fare esperienza con i giovani. Ho visto Leonardo girare ed ho capito che c’era un’ottima base, ma abbiamo dovuto lavorare tanto. C’è voluto un po’ di tempo, ma i risultati fortunatamente sono arrivati”.

Nel round di chiusura al Mugello, il 13enne Taccini ha stretto i denti e portato a casa un quarto posto sufficiente per laurearsi campione al suo anno d’esordio. Una vittoria anche per Fabrizio, padre di tre figli, che si è trovato particolarmente a suo agio nel ruolo di mentore.

“Faccio un po’ come il padre che dice ai figli di non ripetete i suoi errori – ha detto – Certo, quando lo dice tuo padre pensi sempre che sia una rottura. Magari invece quando se lo dice un amico lo ascolti di più. Ho cercato di trasferire a Leonardo la mia esperienza e farlo maturare più velocemente, ma senza la pressione addosso che ho sentito io da giovane”.

Anche perché, soprattutto da adolescenti, è difficile affrontare lo sport come un lavoro. In altre parole, serve un mix tra serio e faceto.

"Abbiamo giocato tanto. È inutile mettere troppa pressione addosso ai ragazzi, anche se quando era il momento lo facevo lavorare a testa bassa”.

Avere un pilota come mentore è un lusso che non tutti si possono permettere, che porta con sé onori ed oneri.

“Di solito basta un’occhiata che capisco tutto quello che Michel ha da dirmi – ha raccontato Taccini Mi ripete sempre di stare calmo e portare punti a casa, e infatti sono caduto solo due volte di cui una in prova. E poi mi insegnato come gestire la bagarre in allenamento con i motard a Latina. Prima ero meno istintivo e avevo quasi paura a sorpassare. Mi ha fatto crescere tanto”.

Fresco di titolo, Taccini si è recato questa settimana in Spagna per le selezioni della Red Bull Rookies Cup.

“È un’ottima vetrina, si gira sulle stesse piste del mondiale e da pilota puoi carpire consigli da quelli della Moto3”, ha commentato Fabrizio, che per il prossimo anno vuole allargare il cantiere.

“Il team si chiamerà MF84, continueremo con la preMoto3 125 e sto cercando un altro pilota, mentre Leonardo passerà alla preMoto3 250 4T. Poi chissà che non si riesca a fare anche una Moto3, sarebbe la cosa più bella dopo solo un anno in questo nuovo ruolo”.

Il “nuovo mestiere” piace talmente tanto a Fabrizio da non fargli sentire la mancanza del vecchio.

“La stagione è praticamente finita ed i giochi sono quasi tutti chiusi. Se mi cercasse una Casa ufficiale o un team di prestigio potrei rimettermi in gioco, ma sono vicino ad appendere il casco al chiodo, magari faccio record di gioventù in questo (ride). Questo mestiere qua mi piace tanto. Ho iniziato dall’italiano con prospettive di crescita”.





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