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MotoGP, Rossi: un errore dare Lorenzo battuto

"Nessuno sa se la sua spalla lo limiterà. Sta arrivando il momento più difficile della stagione"

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C’è la teoria secondo cui con Marquez e Lorenzo infortunati Rossi avrebbe gioco facile a spuntarla a Motegi. Valentino però preferisce affidarsi alla pratica e si guarda bene da vendere la pelle dell’orso prima che quello salga in moto. Fuor di metafora, conosce Lorenzo e si ricorda di quando, due anni fa ad Assen, “corse con una clavicola rotta a cui avevano messo i chiodi tre ore prima” scherza.

Però resta una buona occasione…

Potrebbe, ma sono abituato a non crearmi grandi aspettative. Jorge e Marc non sono solo due piloti molto veloci ma anche tosti. La verità è che nessuno, neppure Lorenzo, sa se la spalla sarà un limite o meno. E’ un’articolazione particolare, capita che dopo un infortunio ti faccia male toglierti la maglia e non provare nessun fastidio in moto, perché i movimenti quando si guida sono completamente diversi. Inoltre può essere controproducente sentirsi in vantaggio”.

In che senso?

Pensare ‘ora lo frego facilmente’ può diventare un arma a doppio taglio, un errore psicologico. Magari poi Jorge va forte e allora ti trovi in difficoltà, lo soffri, mentre lui acquista fiducia. Io so solo che è difficile battere Lorenzo a Motegi”.

Non era una pista favorevole alla Honda?

Si è sempre detto così, ma non sembra sia vero. Jorge ha vinto negli ultimi due anni e anch’io sono andato bene nella scorsa stagione. Possiamo giocarcela, ma aspettiamo di vedere come andranno Marquez e Lorenzo. Anche Pedrosa andrà forte”.

Certo le cose sono molto diverse dallo scorso anno…

Qui tentavo una rincorsa disperata, quando hai così tanti punti da recuperare ti attacchi anche alle piccole cose, per tenere ancora aperto il Mondiale. Oggi è tutto differente, il campionato è assolutamente aperto e sta arrivando il momento più difficile”.

Parlando del passato, ci si ricorda ancora del tuo duello con Lorenzo qui nel 2010…

“Non so se ripeterà, quella è stata una grande battaglia anche se con qualche conseguenza dopo (ride). In verità io e Jorge abbiamo due modi di guidare molto diverse, lui quando è forte prende e va via nei primi giri”.

Come lo si contrasta?

Ci si può lavorare e sono migliorato nei primi giri. Però lui ha un talento particolare, non è solo questione di fiducia, a volte nelle prove fa il suo miglior tempo proprio al primo giro”.

Il fatto che ci siano 3 gare di fila cambia il modo di correre?

Sono pensieri che si fanno quando non si è in moto, poi non ci fai più caso e pensi solo a dare il massimo. Inoltre ormai ci sono abituato, ho una mia routine anche qui. Ci sono anche aspetti positivi: c’è meno pressione, meno gente nel paddock e che ti chiede passa e il jet lag si adatta ai miei orari (ride)”.

Ultima cosa: domenica potrebbe piovere…

Non so se ne sarei felice o meno, con l’acqua non si può mai essere sicuri. Come la maggior parte dei piloti, preferisco l’asciutto”.

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