Passato, presente e futuro si incrociano nella mente di Iannone alla vigilia del GP di Motegi. C’è la spalla malconcia, a cui si opererà a metà novembre, la voglia di tornare sul podio su una pista in cui ha già vinto (una volta in 125 e un’altra in Moto2) e il terzo posto in campionato nel mirino.
Iniziamo dal fondo.
“Il distacco da Marquez è diminuito dopo la gara di Aragon, non è più così importante - riflette sui 12 punti di distacco - Ci sono ancora 4 gare e abbastanza punti per riprenderlo, bisognerà capire la nostra velocità. Non è impossibile”.
Il primo banco prova sarà il Giappone.
“Questa pista mi piace, è molto tecnica e per nulla facile. Non è così scontato andare veloci qui - spiega - Soprattutto bisogna essere incisivi in frenata, sotto questo punto di vista è il tracciato più impegnativo della stagione”.
E infine la spalla.
“La situazione da Aragon non è migliorata e non mi aspetto che lo faccia - sottolinea Andrea - E’ dal primo infortunio di maggio che ci lavoriamo, ma per risolvere il problema serve un intervento. L’ho già programmato a fine anno, il 17 novembre, di solito non è un numero fortunato, ma faremo in modo che lo diventi”, scherza.
Fino ad allora bisognerà convivere con il problema.
“Quello maggiore è la forza, perché il dolore si può risolvere ma la forza o ce l’hai o non ce l’hai - dice - Negli ultimi giri di gara sento di essere debole, ma ad Aragon, che è una pista molto impegnativa, sono riuscito a gestire la situazione e questo è importante. Motegi però sarà più impegnativa in frenata, vedremo come reagirà la spalla e poi capiremo come intervenire”.
Si aspetta molto dalla trasferta giapponese Andrea Dovizioso, che vuole invertire la piega che ha preso la sua stagione. Dopo una partenza da 10 e lode, durante l’anno il forlivese ha fatto un po’ il gambero.
“Le aspettative qui sono alte, l’anno scorso avevo fatto la pole position e un weekend esagerato - ricorda - Inoltre ero stato vicino ai primi per metà gara”.
La GP14 però lo assecondava in frenata, la GP15 meno.
“In quella fase non siamo ancora al 100% ma i test ad Aragon con le Michelin sono stati utili - spiega il Dovi - Abbiamo qualche idea per migliorare in quella fase e qualche assetto nuovo da verificare”.
Anche perché Andrea non è contento dei suoi risultati attuali.
“So che i primi sono difficili da raggiungere, ma l’obiettivo è avvicinarli e poi, se riusciremo, gettarsi nella mischia - afferma - Poi voglio migliorare quel 6° posto in classifica, che non è certo una posizione esagerata. So che qui sarà dura, mi aspetto Marquez e Pedrosa veloci. Poi c’è la Yamaha, la moto è più competitiva della Honda e il resto lo faranno Valentino e Lorenzo che si stanno giocando il Mondiale. Ripeto, non è un’impresa facile ma neppure impossibile”.