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SBK, Rea: pole sfumata? Non ho avuto coraggio

Il neo-campione scherza: "Teso nell'ultimo parziale". Sykes: "Dopo la caduta mi aspettavo di peggio"

Rea: pole sfumata? Non ho avuto coraggio

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Archiviata la pratica del titolo iridato, Jonathan Rea si è tolto un grosso peso dalle spalle. Il nordirlandese può correre senza pressioni a Magny Cours e andare a caccia dell’ennesimo record della stagione (accumulare più di 552 punti, il primato assoluto dal quale attualmente lo separano 74 lunghezze). Sulla sua strada, tuttavia, il neo-campione ha incontrato Leon Haslam, che gli ha tolto la pole position per soli 4 millesimi.

“Ero molto teso nella discesa dell’ultimo settore, c’è uno strato d’acqua spesso – ha commentato Rea, senza perdere la voglia di scherzare – Vedevo dagli schermi che i miei settori erano rossi, ma ho sprecato tutto nell’ultimo parziale, guidando come una ragazzina”.

In realtà, Rea era convinto di aver già messo la pole position al sicuro quando i commissari avevano interrotto la sessione per una caduta di Lowes. Un equivoco spiegato da lui stesso. “Ho visto la bandiera rossa ma quando sono rientrato non ho visto nessuno in parco chiuso. Il mio capotecnico mi ha detto ‘la pit lane riapre in dieci secondi’, quindi sono dovuto rientrare con le stesse gomme, ma non erano perfettamente in temperatura. Ho avuto un paio di avvertimenti durante il mio secondo giro di lancio, migliorare l’accelerazione sul bagnato è la nostra priorità. Ma mi sono divertito. Abbiamo lavorato bene sull’asciutto, ed essere in prima fila sul bagnato era il massimo a cui avrei potuto aspirare”.

Meno soddisfatto Tom Sykes, relegato alla nona piazza a causa di una scivolata nelle fasi iniziali del turno. La strada del britannico, che deve recuperare 22 punti su Chaz Davies nella corsa al secondo posto in classifica, parte in salita.

“È un peccato che sia caduto, ma non avevo abbastanza grip nei primi due giri e stavo aspettando che le gomme mi venissero incontro – ha dichiarato – Invece non mi hanno dato avvertimenti, quindi non ho potuto fare nulla. In regime di moto unica, la caduta significa fine dei giochi. L’aderenza dell’asfalto era ai minimi, ed anche le temperature. Sono deluso, ma almeno sono in terza fila. Mi aspettavo di peggio. Sarà difficile recuperare, ma non impossibile. Dovrò sbrigarmi nei primi giri”.

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