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MotoGP, Suppo: vincerà Rossi. E' scritto nelle stelle

"La lotta Vale-Jorge è il sogno di ogni casa. Il titolo 2015 risarcimento perso nel 2006"

Quella che il bruco chiama la fine del mondo, il mondo la chiama farfalla.

C'è sempre un angolo diverso da cui osservare le cose. Non bisogna fermarsi ad una impressione. Un'orchestra suona un'aria con diversi strumenti, ma la straordinarietà è l'armonia della musica che si crea quando essi fondono la loro voce.

Così la lotta fra Rossi e Lorenzo che sta facendo venire il mal di testa alla Yamaha, anche se fino ad oggi è stata condotta con incredibile signorilità da entrambi i contendenti, vista dall'osservatorio di Livio Suppo, team principal della Honda è tutt'altra cosa.

"Anche se dall'esterno può sembrare un incubo, in realtà è il sogno di ogni casa - ammette il manager torinese - Stanno arrivando a fine campionato con entrambi i piloti in grado di lottare per il mondiale. Se ci fosse un terzo incomodo fra di loro in grado di creare qualche preoccupazione sarebbero meno sereni, ma così, con due piloti veloci ed esperti e che si conoscono da anni non vedo problemi. Ne avrebbero invece se dovessero fermarne uno per favorire l'altro".

Chiedere, per conferma, all'Aprilia, il cui mondiale Superbike di Guintoli, l'anno passato, è stato avvelenato dalle polemiche del rifiuto di aiutarlo di Melandri.

La realtà, però, è che un terzo incomodo fra Vale e Jorge ci sarebbe: si chiama Marc Marquez.

"Abbiamo perso troppi punti all'inizio del campionato - si rammarica Suppo - siamo ancora avversari solo sulla carta. Il distacco è troppo grande".

Eppure con cinque Gran Premi ancora da disputare e 125 punti a disposizione non tutte le carte sono state giocate.

"Sessantatre punti su Rossi, 40 su Lorenzo sono troppi da recuperare. Però il mondiale è imprevedibile. Andiamo incontro a tre Gran Premi consecutivi fra Giappone, Malesia e Australia: se fai una caduta, anche stupida, e ti rompi un dito perdi due gare, forse tre".

E' la stessa cosa che dire che il grande favorito di quest'anno, vincitore di dieci Gran Premi consecutivi nel 2014, nel 2015 ha sorpreso tutti in negativo sbagliando troppo.

"E' facile dire che è stata colpa di Marc, e che in certe occasioni si poteva accontentare, ma si vince e si perde insieme e non è vero che Marquez o vince o si butta in terra. E' stata anche colpa nostra: durante l'inverno ci siamo fidati delle prove fatte tutte a Sepang, una pista molto particolare ed il risultato è stata una moto più veloce della precedente ma meno facile da gestire, troppo 'acuminata'. Il margine di errore si è ristretto e c'è voluto del tempo per riguadagnare il terreno perduto. A Brno, per esempio, Marc ha insidiato Lorenzo fin quasi alla fine, poi quando ha visto che avrebbe dovuto rischiare troppo si è accontentato".

Il risultato è davanti agli occhi di tutti: un anno Yamaha, un team con due punte, mentre la Honda ne ha una sola.

"Non sono d'accordo. Fino a prova contraria i piloti in grado di lottare per la vittoria sono quattro, ed uno di loro è Dani Pedrosa. Il prossimo anno, con il passaggio di consegne fra Bridgestone e Michelin magari i piloti dovranno cambiare stile di guida e Dani, con il suo fisico minuto, sarà avvantaggiato. Chi può dirlo? Pronti via non si sa mai cosa potrà accadere".

Questi sono i giorni in cui fanno i piani per la prossima stagione. La Yamaha ha già deciso che schiererà solo quattro moto, e la Honda.

"Il nuovo motto è qualità, non quantità - scherza Suppo - con l'arrivo di Aprilia, Suzuki e, dal 2017, KTM, la MotoGP non ha più bisogno di riempire lo schieramento di partenza, così faremo meno moto. Checché se ne pensi dare le moto in leasing non è remunerativo. Bisogna costruirle, gestirle e dedicar loro delle persone".

Se Marquez è teoricamente in grado di vincere tutti e cinque i restanti Gran Premi, il nome del vincitore del mondiale è ristretto fra i due piloti della Yamaha. Dunque, Lorenzo o Rossi?

Livio Suppo, spesso, è stato additato come uno dei grandi avversari di Valentino, ma in realtà è solo sempre stato dall'altra parte della barricata. E con Stoner ai tempi della Ducati non è che si potesse mantenere un equilibrio.

"Io dico che vincerà Valentino. E' bravissimo, e questo è il suo anno, se c'è bisogno che piova, piove - scherza Suppo sulla leggendaria fortuna del pesarese - E' scritto nelle stelle che questo mondiale debba vincerlo lui, ed in un certo senso è anche giusto perché si allena come non mai, ha lavorato sul suo stile di guida ed a 36 anni, e con i suoi successi alle spalle, non deve esser facile trovare le motivazioni. Questo titolo poi, in fondo, è una specie di risarcimento per quello che ha perso nel 2006 contro Nicky Hayden. Quell'anno lì gli andò tutto storto".

 


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