Il cielo sopra Aragon è terso, un leggero vento gonfia le bandiere e tutto tace in pista. Il primo confronto tra Rossi e Lorenzo è a parole, nella sala conferenze del circuito. I toni non si scaldano ma i due non si nascondono, la resa dei conti si sta avvicinando e la pressione sale. Con 23 punti di distanza e 5 gare ancora da correre, niente è scontato e nessuno può stare tranquillo.
Valentino, arrivi da Misano con un vantaggio più grande…
“Ma non è stata la gara che mi aspettavo e non posso essere felice del mio risultato. Dal punto di vista della classifica, però, è stata una gara importante perché ho guadagnato punti su Jorge”.
E’ naturalmente l’obiettivo anche ad Aragon…
“Questa pista mi piace molto, ma in passato è stata un po’ difficile per me. Lo scorso anno era andata meglio, ma forse ero troppo veloce e sono caduto nelle prime battute (ride). Non ho potuto esprimere il mio potenziale”.
Quali sono i punti difficili di questa pista?
“Ci sono curve molto lunghe in cui bisogna essere veloci e insieme riuscire a non stressare troppo le gomme. Inoltre ci sono frenate complicate a moto inclinate, il punto di forza della Honda e di Marquez. Però la M1 è migliorata in questa stagione e penso potremo essere più vicini rispetto al passato”.
I 23 punti permettono di amministrare?
“Sono un buon vantaggio ma non sufficienti. Lorenzo è molto forte e può vincere su ogni pista, lo stesso Marquez. Basta arrivare dietro a loro due per perdere tutto. L’obiettivo è lottare con loro”.
Riesci a fare un confronto fra questa lotta contro Lorenzo per il titolo e quelle del tuo passato?
“Jorge è un pilota sempre molto veloce, in tutti i turni e in tutte le piste. Direi che è simile al duello contro Stoner nel 2008, ma la grande differenza è che io e Lorenzo guidiamo la stessa moto. Contro Biaggi e Gibernau invece è stato diverso, perché ero io a essere più veloce di loro e non l’opposto”.
Quindi sei d’accordo con Marquez quando dice che Jorge è più veloce e tu più esperto?
“Non completamente, è vero che il più grande pregio di Lorenzo è la sua velocità, ma soprattutto in prova. Lo dicono i numeri, in qualifica è stato davanti a me 12 GP su 13. In gara però non è così, ce la giochiamo e anzi in questa stagione l’ho preceduto più volte di quello che ha fatto lui”.
Dà maggiori soddisfazioni batterlo?
“Non saprei, sicuramente contro Biaggi e Gibernau era più facile (ride). So di avere il potenziale per essere veloce quanto Jorge se non di più”.
La pressione sta incominciando a farsi sentire?
“Quella c’è sempre stata, già dalla prime gare. Direi dall’Argentina, quando vinsi la seconda gara e incominciai a credere che si poteva provare a vincere il titolo. Ora mancano solo 5 GP e bisognerà fare i conti con la pressione, che aumenterà”.
Questa è l’ultima gara in Europa prima della tripla trasferta in Asia e Australia, è più importante vincerla?
“No, ma è un GP normale. Durante il trittico le sensazioni saranno diverse, bisognerà gestire tanto i viaggi quanto la propria vita, riorganizzandola. Sarà un momento importante e con maggiore stress”.
Passiamo alla SBK, c’è chi sostiene che sarai il collaudatore Yamaha nella prossima stagione…
“L’ho letto anche io e sono molto contento di essere il tester ufficiale (ride). Scherzi a parte, non è vero, mi piace la nuova R1 e sono sicuro che Yamaha stia facendo un gran lavoro sulla versione SBK. Se vorranno un mio parere, sarò felice di provarla ma non sarò il collaudatore”.