Lo scorso anno Magny Cours fu fatale a Lorenzo Savadori. Una scivolata ad una manciata di curve dall'arrivo consegnò il titolo FIM Superstock nelle mani di Leo Mercado. Questa volta, probabilmente Lorenzo speerava di chiude i giochi già nella gara di Jerez. Con un vantaggio di 34 punti sul rivale, le possibilità di archiviare i discorsi mondiali con una gara di anticipo c'erano tutte. La vittoria di oggi del suo diretto rivale, Roberto Tamburini, ed il terzo posto del pilota Aprilia Nuova M2 rimandano tutto all'ultimo appuntamento tra due settimane in Francia.
I due ora si trovano distanziati di 25 lunghezze, ma se in Francia Savadori dovesse marcare 0 con un ritiro e Tamburini vincesse, allora la vittoria andrebbe a quest'ultimo. Avrebbero gli stessi podi e lo stesso numero di vittorie e ritiri, ma in questi casi vale l'ultima vittoria in ordine di tempo che premierebbe quindi Tamburini.
Al pilota Aprilia comunque basterà chiudere la gara per portare il discorso a suo favore.
LA GARA - Scattato bene dalla prima casella, "Tambu" cerca subito l'allungo e , dopo qualche sechrmaglia con il veloce Ondrej Jezek su Ducati, si porta decisamente al comando iniziando a martellare su un ritmo duro da ingoiare per gli inseguitori. Ci provano i vari De Rosa e Calia, con quest'ultimo autore del giro più veloce della gara al terzo passaggio. Ma per la vittoria oggi era dura per tutti, con la BMW numero 2 sempre più sola al comando. Da dietro intanto, Savadori, scattato dalla nona posizione, le prova tutte per agguantare la testa della corsa, cercando di tenere duro anche al fastidio di un dito fratturato. Un recupero che costruisce giro dopo giro e che lo vede impegnato anche in qualche deciso corpo a corpo. Il podio però sembra fuori portata oggi, con il terzo posto di De Rosa distante oltre due secondi. A 5 giri dal termine ecco un inaspettato regalo da parte del suo compagno di squadra Kevin Calia, che scivola e manda in fumo il suo podio. Un errore che però consente a Savadori di recuperare altri tre punti in classifica e mettere un margine di sicurezza più consistente tra sè ed il suo avversario per il titolo in vista del rush finale.
"Weekend positivo, siamo partiti bene sin dal Venerdì – racconta Tamburini – Nei turni successivi abbiamo continuato a lavorare sulla moto per affinare il feeling riuscendo così in qualifica a centrare la pole position. Sono partito a missile e nel 1° giro ho battagliato con Jerez per alcune curve, dopo di che ho cominciato a fare il mio passo facendo aumentare il gap, sul 2°, giro dopo giro. Ho concluso la gara vincendo con un ottimo margine sul 2° (4.667"). Sono davvero contento, ringrazio tutto il Team per il bel lavoro svolto. Adesso andiamo a Magny Cours cercando di confermarci ancora una volta facendo il meglio possibile in chiave campionato".
“È stato un week end molto difficile per me- le parole di Savadori a fine gara-. Sfortunatamente, mentre mi allenavo in bicicletta, una macchina mi ha toccato e cadendo mi sono rotto il primo metacarpo della mano destra. Ho preferito non dirlo a nessuno per gestire meglio il week end di gara. Questo infortunio mi ha costretto a saltare i test che si sono svolti qui la scorsa settimana e quindi siamo dovuti partire da zero. È stato doloroso finire la gara soprattutto negli ultimi giri, però sono molto felice perché, per come si erano messe le cose, siamo riusciti a portare a casa un ottimo risultato. Ho perso un po’ di tempo dietro a Massei e proprio in quel momento Raffaele (De Rosa, ndr) è riuscito a prendere un po’ di margine che non sono riuscito a colmare. Ci voleva un buon risultato e per questo devo ringraziare tutto il mio staff, il team Nuova M2 Racing e Aprilia Racing”.
Dietro di lui chiude in quarta posizione Riccardo Russo, con la Yamaha R1 del team GM Racing, dimostrandosi veloce e sempre più a suo agio sulla quattro cilindri di Iwata. Un filotto di quattro piloti nei primi quattro posti che regalano all'Italia un bel poker. Se aggiungiamo il 7imo posto di Fabio Massei ed il 10imo di Federico D'Annunzio, troviamo ben sei piloti nei primi dieci, in una categoria che vede gli alfieri di casa nostra assoluti protagonisti.
Gli altri italiani al traguardo li troviamo con il 13esimo e 14esimo posto di Alessando Adreozzi e Luca Marconi, mentre 22esimo chiude Cecchini, 24esimo F.Sanchioni. In 26esima e 27esima posizione troviamo le Kawasaki di F.Cavalli e A.Butti .