'Sarà difficile battere Rossi e Lorenzo', aveva osservato ieri Marc Marquez. Si, ma non impossibile, verrebbe da aggiungere.
Lo spagnolo, sempre più lontano dalla possibilità di confermarsi campione, può ormai correre a briglia sciolta e coprire il ruolo di mina vagante nell'ultimo terzo di campionato. E nella FP1 a Misano, il pilota Honda si messo tutti alle spalle con un tempo di 1'33.328.
Un riferimento, quello di Marquez, che è già vicino al best lap di categoria - 1'32.915 - fatto dallo spagnolo nel 2013; segno che il nuovo asfalto ha reso invero la pista più veloce.
Certo, i test svolti in Riviera da Honda (con Ducati e Suzuki) rappresentano un piccolo vantaggio nei primi turni, ma il compagno di squadra Pedrosa pur sempre a mezzo secondo. In una decina di giri con gomma usata, il passo di Marquez è di 1'33 alto.
Secondo tempo per Jorge Lorenzo (+0.094), con un ritmo identico a quello di Marquez, dal quale paga dazio solo nel T2.
Il maiorchino ha dunque mandato a segno la prima stoccata nel derby interno con Valentino Rossi (sesto a +0.758) ma, si sa, il Dottore solito lavorare in progressione. Fin qui, T1 e T3 rappresentano i settori critici. Minore il ritardo sul passo, di 1'34 basso.
A guadagnarsi il titolo di migliore italiano in pista ci ha pensato, un po' a sorpresa, Michele Pirro, terzo a +0.469 da wild-card su Ducati. Sono due le GP15 nella top five, con Andrea Dovizioso in quinta posizione a + 0.687, mentre Andrea Iannone e Danilo Petrucci sono leggermente pi attardati, in decima (+0.991) e tredicesima (+1.420) posizione rispettivamente. Visti i distacchi Ð i primi dieci sono racchiusi in un secondo è la classifica può comunque subire facilmente dei cambiamenti.
In coda Alex De Angelis e Claudio Corti. Quest'ultimo ha anche riportato una caduta ad alta velocità alla curva Nove. Nessuna conseguenza per lui. Meno fortunata la moto.