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SBK, Melandri è a piedi e bussa a Ducati

Firma imminente per Giugliano e Davies, ma lo sponsor potrebbe coprire una terza moto

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La Superbike è a caccia di personaggi e, dopo aver inizialmente adottato un approccio moderato, Dorna ha cominciato a muovere i propri ingranaggi per portare (o riportare) volti noti del motomondiale tra le derivate di serie. Nicky Hayden – in trattativa con Aprilia – rappresenta al momento il “nome” di maggior risonanza.

L’americano, iridato nel 2006, viene da anni passati ai margini della zona punti a causa anche di un infortunio cronico allo scafoide, ma resta un volto noto, gradito da pubblico e sponsor, oltre che un bravo pilota. Il “Kentucky Kid” è comunque in buona compagnia, con gli esuli Eugene Laverty e Loris Baz che, in cerca di una nuova sistemazione, non disdegnano un ritorno al campionato nel quale si sono fatti un nome. Tuttavia, come spesso accade, il numero di moto disponibili è inferiore a quello dei candidati. Ed anche Marco Melandri, al momento, è a piedi.

Nella trattativa con Yamaha, il ravennate ha trovato l’appoggio di Andrea Dosoli (con il quale aveva già lavorato in BMW) ma i boss europei e giapponesi non si sono rivelati altrettanto entusiasti all’idea di affidargli la nuova R1, mettendo Sylvain Guintoli ed Alex Lowes in cima alla lista della spesa. Fermo restando che Melandri correrebbe in SBK soltanto per vincere, non gli restano molte opzioni. Aprilia ha già iniziato a seguire altre piste – e difficilmente avrebbe potuto essere altrimenti dopo il divorzio acre a stagione in corso – e Kawasaki ha confermato da tempo la squadra vincente composta da Jonathan Rea e Tom Sykes.

Paradossalmente, l’ultima carta rimasta da giocare a “Macio” ed al suo entourage è quella Ducati. La Panigale si è progressivamente avvicinata al vertice, diventando di fatto la seconda moto del campionato, e lo sponsor Aruba aveva espresso interesse nei suoi confronti lo scorso anno. Da Borgo Panigale hanno fatto sapere che le firme per il prolungamento di Chaz Davies e Davide Giugliano sono attese per la prossima settimana, ma questo non precluderebbe a Melandri di guidare una bi-cilindrica.

Il team Althea, si è detto disponibile ad esplorare opzioni per schierare Melandri a condizione di un maggior supporto tecnico ed economico da parte di Ducati, anche se il patron Genesio Bevilacqua si è detto “più propenso a puntare sui giovani”. Ma resta anche la possibilità di mettere in pista una terza moto con i colori ufficiali, poco gradita alla dirigenza, ma se lo sponsor facesse la voce grossa…

Certo, Melandri non ha un carattere facile ma vanta pur sempre un titolo mondiale in 250 e 19 successi tra le derivate di serie, dove ha sempre corso per giocarsi il titolo ed è un nome noto, che può rafforzare l’identità mediatica di un campionato ricco di piloti ma povero di personaggi. E non si può continuare a fare affidamento su rientri a sorpresa come quelli di Bayliss e Biaggi.

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