Piove a Silverstone, le gocce d’acqua danzano con quelle di champagne e le lacrime di gioia. Sul podio sono in tre, ma dopo la guerra in pista ora la rivalità è scomparsa. Risate e pacche sulle spalle e le note dell’inno di Mameli che quando suona per una vittoria sembra la musica più bella che c’è.
Santo Rossi ha fatto il miracolo, insieme ai beati Petrucci e Dovizioso. Il Dottore si gode vittoria e vantaggio in classifica, i ducatisti la vista sugli avversari ai box che solo quei gradini ti danno. Ci sta anche un po’ di retorica nella giornata perfetta.
Intanto Lorenzo guarda il casco che lo ha tradito una volta ancora, mentre Marquez risolve la caduta con una scrollata di spalle. Ci sono ancora sei gare per la rivincita.
IL BELLO – Pitagora definiva il 3 perfetto perché unione del primo numero pari con il primo dispari. Per noi lo è perché tanti sono i gradini del podio su cui sventolava il tricolore. Rossi e Dovi erano già stati protagonisti della tripletta in Qatar, questa volta si è aggiunto Petrucci. Dopo l’impresa erano tutti felici, Valentino per avere allungato in classifica con la vittoria, Danilo per avere vissuto un sogno, Andrea per essere tornato competitivo. Anche quando piove può essere una bella giornata.
Nota per il pubblico femminile: sappiamo che per voi il ‘bello’ a Silverstone è stato Brad Pitt, recuperiamo con una foto.
IL BRUTTO – Nella giornata della Ducati, ad andare a fondo è stato Iannone. Mentre i due compagni di marca guidavano un motoscafo, il pilota di Vasto sembrava essere alle prese con un canotto mezzo sgonfio. Una prova opaca non toglie i meriti del Maniaco, ma per il futuro deve sistemare questa pecca.
IL CATTIVO – I soldi non danno la felicità e possono far perdere un Mondiale. Jorge Lorenzo ha lasciato ancora una volta per strada punti preziosi per colpa del casco. Nessun processo all’azienda, ma in MotoGP tutto deve essere perfetto e la condensa può essere disastrosa. Urge una riflessione.
LA DELUSIONE – Un po’ ce lo stavamo già gustando quel duello all’ultimo giro fra Marquez e Rossi, la loro specialità. Marc invece ha diviso le colpe con la sua moto per avere perso la lotta contro la gravità. Può dire addio ai – seppur risicati – sogni di gloria della vigilia e pensare solo più alle vittorie di tappa. Però il piccolo diavolo ci prova sempre e per questo va ammirato.
LA CONFERMA – La prima vittoria a Brno e un podio a Silverstone dove la pista ha tradito tanti piloti. Niccolò Antonelli merita la promozione. Bravo anche Lorenzo Dalla Porta (8°) che ha pochissima esperienza nel Mondiale.
L’ERRORE – Jack Miller ha imparato una lezione importante a Silverstone: anche sull’acqua bisogna frenare, soprattutto se non si ha un’ancora da gettare alla bisogna. Una caduta sarebbe stata perdonabile, centrare il compagno di squadra significa avere un’ottima mira. I vigili della MotoGP gli hanno dato un punto sulla patente, per la constatazione amichevole ci ha pensato Cecchinello.
LA SORPRESA – E’ capace di gag da cartone animato e ha vissuto un sogno con una trama da videogame. La psichedelia non c’entra, è Danilo Petrucci l’uomo dei miracoli. Viene dalla gavetta e alla prima occasione buona ha fatto vedere di cosa è capace. Tutti gli vogliono bene e persino Dovi non se l’è presa per essere stato battuto. La MotoGP dell’era dei robot ha anche un volto umano.
IL SORPASSO – Metaforico quello di Rossi in classifica su Lorenzo, ma pieno di significati. Dodici punti non sono un bottino che metta al sicuro da sorprese, ma quando arrivano dove meno te lo aspetti sono preziosi.
LA CURIOSITA’ – Silverstone è la ventinovesima pista su cui Valentino Rossi ha vinto durante la sua carriera. All’appello ne mancano ancora tre: Austin, Aragon e Istanbul (ormai fuori dal calendario).
IO L’AVEVO DETTO – Dopo la pole position Sam Lowes scherzava: “Pioggia? Sono inglese, ci sono abituato”. Serve esame del DNA.