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MotoGP, FP3: martello Lorenzo, solo Marquez resiste

Il 99 sotto al giro record, solo Marquez tiene il passo. Dovizioso terzo, Rossi settimo, Iannone decimo

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Ha impugnato il suo amato martello, Jorge Lorenzo, durante la FP3 della MotoGP a Silverstone, e la sentenza è stata inconfutabile: dopo Brno, è lui il pilota da battere anche a Silverstone. Dopo aver passato il venerdì a duellare al vertice con Marc Marquez, il pilota Yamaha ha staccato anche il connazionale, aggiudicandosi l’ultima e decisiva sessione per l’accesso diretto alla Q2 con un tempo di 2’01.429.

Un passaggio fulmineo, già sotto al record del circuito (2'01.941) anche se ancora lontano dal best lap di categoria (2'00.691). Al 99, però, solitamente interessa di più la costanza di ritmo ed ha curato quest’ultimo aspetto nei minimi particolari. Con gomma usata, Lorenzo ha girato costantemente in 2’02.3, scendendo a 2’01.5 di media nei due giri percorsi con un posteriore nuovo. A fare la differenza sono soprattutto il T3 e T4.

Alla concorrenza, per ora, non resta che giocare in difesa. Ad eccezione di Marquez, che ha chiuso con il secondo tempo, con un distacco solo apparentemente pesante (+0.459). In realtà, il campione in carica avrebbe quasi sicuramente potuto tentare l’attacco alla vetta – aveva due caschi rossi nella sua ultima uscita, peraltro con gomme usate, prima di fermarsi per il traffico – come testimonia il suo ideal time, praticamente identico a quello del connazionale. Anche sul passo, Marquez ha dimostrato di poter replicare i tempi di Lorenzo, con cinque giri in 2’02 basso.

Terzo tempo per Andrea Dovizioso (+0.540), che ha sfruttato al meglio la gomma morbida e le modifiche apportate al freno motore per precedere le Honda di Dani Pedrosa (+0.591) e Scott Redding (+0.690) e la Yamaha di Bradley Smith (+0.696). Accesso diretto alla Q2 anche per Andrea Iannone, decimo a +1.014, mentre Danilo Petrucci (13º a +1.413) dovrà battere almeno una delle Suzuki ufficiali affidate a Maverick Viñales (11º) ed Aleix Espargaró (12º e protagonista di una caduta alla curva 12) per guadagnarsi un posto nelle prime quattro file.

Settimo tempo (+0.774) per Valentino Rossi, che ha limato quasi un secondo dai propri riferimenti rispetto a ieri. Il Dottore pare aver optato per la gomma soft all’anteriore (ieri aveva usato principalmente la extra soft), ricucendo parte dello strappo ma pagando distacchi identici anche dal punto di vista del ritmo. Le modifiche apportate alla sua M1 gli hanno comunque dato una maggior fiducia sull’anteriore, ma l’italiano accusa un paio di decimi a settore.

Buona prestazione di Laverty, quindicesimo nella Open, mentre continuano a navigare nelle parti basse della classifica le Aprilia di Bautista (18º) e Bradl (22º col telaio vecchio). Ventitreesimo tempo per Alex De Angelis, 25º Claudio Corti.

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