Tu sei qui

SBK, Yamaha prende tempo, Melandri a rischio

Mercato estivo in subbuglio. Oltre a Guintoli, Iwata pensa a Nakasuga

Share


Dopo Sepang, la SBK si è presa una vacanza di un mese e mezzo prima di tornare in pista a Jerez il 20 settembre. A dir la verità, parte del paddock si è già rimessa al lavoro, dal momento che diverse squadre e manager devono ancora sistemare i tasselli di un mercato piloti che, dopo la Malesia, ha preso svolte inattese.

Ad influenzarne gli equilibri, ci ha pensato in gran parte la 8 Ore di Suzuka, che ha ritrovato grande lustro grazie soprattutto alla partecipazione di Casey Stoner e, contemporaneamente, ad una vittoria storica (mancava dal 1996) di Yamaha con la nuova R1. Il trionfo in parata dell’ultima supersportiva a quattro cilindri di Iwata ha creato infatti un’onda lunga che ha investito i vertici di tutte le Case giapponesi. A partire da Yamaha stessa che, stando agli ultimi gossip dalla Malesia, avrebbe deciso di aumentare le risorse destinate alla SBK.

Il principale indiziato per far debuttare la nuova R1 nel mondiale resta Crescent, la struttura britannica attualmente impegnata con Suzuki, mentre gli accordi con Pata, in predicato diventarne main sponsor dopo aver comunicato ad Honda Ten Kate di non aver intenzione di prolungare il contratto, non sono altrettanto definiti. Il marchio italiano ha ampie garanzie ampie in termini di branding con Honda, ma sembra che non abbia ottenuto le stesse condizioni con la sua rivale nipponica. Di conseguenza, le quote di Sylvain Guintoli (vicinissimo alla firma prima di Laguna Seca e fortemente sostenuto dallo sponsor italiano) hanno subito un leggero contraccolpo. Tanto che il francese, che prima di Sepang non aveva nemmeno parlato di rinnovo con Ten Kate, ha iniziato a sondare il terreno.

Chi potrebbe andare in Yamaha quindi? Melandri resta tra i candidati, ma si parla anche di un giapponese fortemente spinto dalla Casa: Katsuyuki Nakasuga, 34enne fidato collaudatore di Iwata che alla 8 Ore non ha per nulla sfigurato a fianco della coppia di Tech composta da Pol Espargaró e Bradley Smith ma che, per contro, non conosce la maggior parte dei tracciati sui quali corre il mondiale. Resta comunque il fatto che la sua candidatura, oltre a quella di Guintoli, mette in serio pericolo il rientro di Melandri tra le derivate di serie, dal momento che la politica di Yamaha resta di quella di affiancare un giovane ad un veterano. Lo confermano fonti vicine al ravennate, che come ultima carta vincente potrebbe giocarsi un clamoroso ritorno su Aprilia. I rapporti di “Macio” con Noale non sono certo idilliaci dopo il divorzio anticipato in MotoGP, ma affidando la gestione ad un’equipe privata – con Althea pronta a rilevare il posto di Red Devils – il problema verrebbe quasi interamente by-passato.

Tornando a Yamaha ed i suoi candidati per la seconda moto, oltre alla giovane promessa USA Cameron Beaubier, c’è anche Alex Lowes. Il britannico, che ha Neil Hodgson a fargli da manager, sta bussando a diverse porte ma se, come sembra, Crescent dovesse unire le forze con Yamaha, non ci sarebbe bisogno di traslocare.

__

Articoli che potrebbero interessarti