Il numero da tenere a mente è 56, sono i punti di distacco tra Marquez e Rossi. Non pochi, ma erano 18 in più solo due gare fa. Il piccolo diavolo dice di credere ancora nel Mondiale anche se i giochi non sono nelle sue mani. Ha ragione, Valentino e Lorenzo sono precisi come un orologio svizzero e non perdono un colpo.
Marc può fare solo una cosa: vincere, e non gli dispiace per niente. Brno teoricamente dovrebbe sorridere alla Yamaha, anche se ogni colpo di scena è possibile in uno dei campionati più incerti degli ultimi anni. Anche perché in Repubblica Ceca ha già vinto (nel 2013 in MotoGP) e ha tutte le armi per ripetersi dopo avere trovato nel telaio 2014 la risposta ai propri problemi.
“A Indianapolis è stata una gara dura ma sono contento di avere conquistato la seconda vittoria consecutiva - ricorda - Sono riuscito a festeggiare questo successo domenica e ora sono già sulla strada per Brno per la prossima gara. Non è una delle mie piste preferite e ho avuto risultati altalenanti in passato, ma arrivo con un buono slancio e lavorerò sodo per essere pronto per una battaglia”.
A differenza del compagno di squadra, Dani Pedrosa a Brno è sempre stato concreto e i 10 podi in carriera ne sono la conferma. Dagli Stati Uniti è tornato sconfitto dopo lo scontro con Rossi, ma è pronto per la rivincita.
“Anche se a Indianalpolis il risultato non è stato quello che avrei voluto, ho imparato alcune cose e mi sono divertito nella lotta con Valentino - sottolinea - Mi sono sentito più a mio agio in moto e ora tocca a Brno, dove ho vinto nel 2014. E’ una pista che mi piace molto e ho sempre avuto buone sensazioni. L’atmosfera è speciale e spero di ripetere la prestazione dello scorso anno. Speriamo che il tempo sia bello per potere lavorare a pieno ritmo dal primo turno di libere”.
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