C’è qualcosa che non quadra, al termine delle qualifiche della MotoGP la prima delle Ducati è una GP14.1 e la guida Danilo Petrucci. Per capirci, neppure l’ultima evoluzione della vecchia Desmosedici e con quella il ternano ha rifilato un paio di decimi abbondanti a Iannone e quattro a Dovizioso.
La domanda, magari un po’ provocatoria, viene spontanea: che succede? I due piloti ufficiali hanno la risposta. “Anch’io lo scorso anno ho girato più forte di oggi, ma il punto è che con quella moto non riesci a fare quei tempi per tutta la gara. La GP15 sulla distanza è più veloce senza dubbi, in un giro secco può succedere di tutto”, incomincia l’abruzzese. Anche il forlivese è d’accordo: “la risposta è facile, un anno fa feci il secondo tempo ma poi in gara devi mollare, non puoi tenere quel passo. Detto questo, faccio i complimenti a Danilo, è stato molto bravo”.
Anche Petrux concorda con i compagni di marca, “hanno ragione, non ho assolutamente il loro passo”. L’arcano è risolta, ma il pilota di Pramac può comunque godersi una seconda fila che sembra un piccolo miracolo.
“Non ci credevo neanch’io, con serbatoio pieno non ero per nulla a posto invece la moto in assetto da qualifica andava decisamente meglio - racconta - Già nelle Q1 mi sentivo bene e lo stesso nelle Q2. Mi è capitato di seguire Dovi e ho visto che era più in difficoltà rispetto al solito. Mi spiace molto, ci alleniamo spesso insieme e mi presta anche la sua moto, mi spiace averlo messo dietro”.
In pista però non ci sono amici e Danilo si è guadagnato la seconda fila.
“E dire con non ero ottimista, questa pista non è fra le mie preferite - dice - Però la GP14 qui va bene, almeno sul giro secco. La Desmosedici ha bisogno di molto carico all’anteriore e quando il serbatoio è pieno il peso si sposta al posteriore, per quello ho qualche dubbio sul mio passo. L’obiettivo è entrare nei 10, ma se guardo il ritmo sono al limite”.
Danilo non si arrende e un buon risultato serve anche per il rinnovo del contratto.
“Non sto pensando al prossimo anno, vorrei rimanere qui in Pramac mi trovo bene - continua - Abbiamo creato un bel gruppo e mi stanno insegnando tanto, trasmettendomi la loro esperienza. La decisione spetta alla squadra, io mi concentro solo a fare del mio meglio per guadagnarmi il rinnovo. Intanto ho molti punti in più del mio compagno di squadra”.
Se Petrucci è rilassato, qualche preoccupazione in più si respira nel box del team ufficiale. Iannone non può essere contento del 7° tempo.
“Non posso essere felice, pensavo di essere più veloce e ci sono rimasto un po’ male - ammette - Siamo in una situazione difficile, però sono contento del lavoro che abbiamo fatto che ci ha consentito di migliorare passo dopo passo. L’obiettivo però è quello di stare con i migliori e la vedo difficile in gara, un obiettivo realistico è la Top 5. I piloti Honda e Yamaha useranno la gomma più dura, non avendola provata non posso giudicarla, ma potrebbe dare un vantaggio anche per il tempo sul giro”.
Andrea vuole stare calmo.
“Stiamo soffrendo, non lo nego, ma abbiamo delle idee e conosciamo i motivi - sottolinea - Bisogna analizzare il percorso che abbiamo fatto. Io sono uno che mette sempre in dubbio tutto, anche me stesso, per capire”.
Anche Dovizioso non vuole lanciare allarmi, anche se non nasconde i tanti problemi trovati a Indianapolis. La sua analisi è come sempre attenta.
“E’ stata una giornata difficile e quando usavo la gomma più morbida si innescavano vibrazioni che non mi permettevano di spingere - spiega - Da questo punto di vista la situazione è migliore con lo pneumatico da gara, anche se non offre molto grip. Speravo di avvicinarmi di più ai primi, ma può succedere ancora tutto”.
Però bisogna riflettere sulla situazione attuale.
“Non penso che si debba parlare di involuzione, semmai non siamo migliorati - afferma - Non credo neanche che abbiamo preso una strada sbagliata e i test a Misano ce lo hanno confermato. I problemi non sono cresciuti, parliamo sempre di dettagli da sistemare”.