Ci pensa la pioggia e il cielo grigio di Indianapolis a cancellare gli ultimi ricordi delle vacanze e il colore dell’abbronzatura. Le onde del mare hanno lasciato posto alla lunga lingua d’asfalto che si srotola all’interno del mitico ovale. Per ora tutto tace ma domani i motori parleranno e ogni pilota spera che il proprio sia quello con la voce migliore. Anche Valentino, che dovrà fare i conti con Marquez e Lorenzo nella lunga volata per il titolo.
Chi è il più pericoloso?
“La differenza più grande la fa la quantità di punti e Jorge è il pilota più vicino e quello che ha vinto più gare. Questo non significa che Marc sia fuori dai giochi, a inizio stagione non ha avuto fiducia con la moto e ha perso molti punti ma da Assen è tornato molto forte. Siamo solo a metà stagione e, anche se la distanza è grande, può recuperare. Al Sachsenring ha dominato la gara, ha… fatto il Lorenzo”.
Hai preparato una strategia nella pausa?
“Si può fare solo quando si arriva alle ultime gare e poi non succede mai quello che hai pensato. L’importante è non fare errori, lo scorso anno ho avuto una seconda parte della stagione positiva e ora sono più competitivo. La Honda con Marquez e Pedrosa è molto forte, ma abbiamo la velocità che ci serve”.
Si può ancora migliorare?
“L’obiettivo è quello, fare più punti rispetto allo scorso anno, anche se non sarà facile. Però, adesso, rispetto al 2014 ho già 38 punti in più, bisognerà correre la seconda parte della stagione come la prima”.
Pensi mai che questa possa essere la tua ultima possibilità di vincere un titolo?
“Ho letto che lo pensa Marquez, ma io non sono d’accordo con lui. Sicuramente correrò ancora l’anno prossimo, non vedo perché non dovrei averne la possibilità anche nel 2016. E poi mi piacerebbe continuare”.
Nel caso vincessi, sarebbe il tuo Mondiale più importante?
“No. Se devo scegliere, direi che lo è stato quello del 2001, l’ultimo anno delle 500, moto che sognavo di guidare fin da piccolo. Oppure quello del 2004, il primo con la Yamaha”.
Torniamo al presente, ti aspettano tre piste toste: Indy, Brno e Silverstone…
“Sono tre piste su cui Lorenzo va forte, soprattutto a Silverstone ma sono anche tre gare come le altre per me. So che il livello dei miei avversari è altissimo, hanno pochi punti deboli e non ci sono circuiti dove Jorge o Marc vadano piano”.
Come ti senti a lottare per il titolo?
“Soprattutto felice, perché è dal 2009 che non mi capitava e in mezzo ci sono stati momenti difficili, l’infortunio, la poca competitività con Ducati. Dopo essere tornato alla Yamaha sono continuato a migliorare, fino ad arrivare a questo punto ed è una grande stagione”.
Perché?
“Perché il livello è molto alto, come dicevo, bisogna stare sempre molto concentrati, ogni errore si paga caro. L’obiettivo è portare a casa punti in ogni gara”.
Un po’ di relax te lo sei concesso almeno in vacanza?
“Per una decina di giorni ho passato il tempo in spiaggia e a dormire (ride), poi sono tornato ad allenarmi come sempre. Indianapolis è molto duro dal punto di vista fisico e poi andremo subito a Brno”.
Indianapolis non è neppure il tuo circuito preferito…
“No, ma lo scorso anno mi sono divertito, i primi 10 giri sono stati più belli di tutta la stagione, con grandi battaglie. Poi non ho avuto il passo per seguire Lorenzo e Marquez ma sono salito sul podio. L’incognita, quest’anno, sarà il grip garantito dall’asfalto, soprattutto se dovesse piovere. Spero nell’asciutto”.