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Rossi e gli altri, la roulette della MotoGP

Nove gare in cui tutto può succedere. L'avversario è Lorenzo, Marquez e le Ducati le variabili

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Il giallo, il blu, il rosso, l’arancione… la roulette della MotoGP ha molti più colori che quella di un casinò e la pallina dovrà fare nove giri prima di fermarsi sulla casella definitiva. Nove GP, da Indianalpolis a Valencia, mille variabili impossibili da calcolare per quel titolo per cui, matematicamente, tanti piloti sono ancora in lizza con ancora 225 punti da assegnare.

Il favorito è Valentino Rossi e non lo dicono le simpatie o i giudizi personali ma semplicemente la classifica, perché il Dottore è al comando del Mondiale ed è l’unico a non essere mai sceso dal podio. Poi c’è Jorge Lorenzo, con 13 punti soli di svantaggio, pochi, pochissimi quando si è solo a metà stagione.

Il gap di apre e troviamo Iannone e Marquez rispettivamente a -61 e -65. Per Andrea le chance sono risicate e dei 4 è l’unico a non avere vinto una gara quest’anno. La Ducati ha fatto un passo in avanti decisivo rispetto allo scorso anno, una vittoria prima della fine è nelle sue corde, ma non la GP15 non è ancora al livello di progetti rodati negli anni come Honda e Yamaha. La Desmosedici è ancora giovane, potrà stupire come avere qualche battuta di arresto come successo nelle ultime gare.

Passiamo al piccolo diavolo, di cui si dice possa vincere anche tutti e 9 gli ultimi Gran Premi. Perché no? Lo ha già fatto l’anno scorso, anche se la situazione è ben diversa oggi. Innanzitutto Marc fece la sua striscia positiva a inizio stagione e non nelle gare finali, ma sopratutto era differenti i livelli in campo. Yamaha ha annullato il gap tecnico dalla Honda ed è ora senza dubbio la moto più equilibrata. Anche Rossi e Lorenzo hanno effettuato l’upgrade e non regaleranno più nulla a Marquez come fatto in passato.

Marc Marquez e Valentino RossiUn dato interessante lo ‘rubiamo’ all’amico David Emmett che grazie alle sue capacità aritmetiche ha notato come se anche Marquez vincesse da Indy a Valencia (arrivando così a 339 punti), a Rossi basterebbero 5 secondi posti, 3 terzi e un quarto per stargli comunque davanti. Se il riferimento fosse Lorenzo, al maiorchino sarebbero necessari 8 secondi posti e un terzo. L’impresa non è impossibile, ma farebbe tremare i polsi anche a Ethan Hunt interpretato da Tom Cruise.

Stando sul campo del probabile, la lotta si riduce alla coppia Yamaha. Non si è semplificata però troppo l’operazione, perché anche se per Iannone e Marquez il titolo è quasi una chimera questo non significa che non possano intromettersi fra i due, facendo il gioco una volta dell’uno, un’altra dell’altro. Senza dimenticare Dovizioso e Pedrosa, per cui si può fare l’identico discorso.

Sotto l’ombrellone è un divertente passatempo scoprire quali piste siano più favorevoli al maiorchino e quali all’italiano, calcolo che lo stesso Rossi fece dopo il Sachsenring. Il Dottore puntò su di sé per Misano, Motegi, Phillip Island e Sepang, non disprezzò neanche Valencia. Siamo a un pareggio.

Il rompicapo è infimo come quel sudoku che non vuole tornare, ma proprio per questo interessante. La roulette sta per riprendere a girare, voi su chi puntate? Ditecelo QUI.

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