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MotoGP, "Rossi-Lorenzo? meglio avere il nemico in casa"

Cadalora: "Valentino è maestro a gestire certe situazioni. Marquez un cane sciolto che può mordere"

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Tre titoli mondiali (uno in 125 e due in 250), un 2° posto in 500 e a dopo più di 50 primavere ancora la voglia di scorrazzare sui circuiti con una Yamaha R1 preparata. E’ l’identikit di Luca Cadalora, un pilota che conosce bene il motomondiale anche dopo anni di assenza e i meccanismi nel box quando ci sono due galli a battagliare.

La prima lotta con un compagno di squadra fu contro Gresini a Jerez - ricorda quando gli si chiede di Rossi e Lorenzo - Era una situazione diversa, loro sono campioni affermati, per me era l’occasione di farmi conoscere e apprezzare dalla squadra”. Il confronto più duro fu però con Rainey, nel team tutto americano di Roberts. “Rainey in quel momento era il pilota  più forte del mondo, già Kocinski era stato strapazzato e anche per me all’inizio è stata dura”, dice.

In quelle situazioni bisogna essere anche un ‘buon PR’, creare la giusta atmosfera per fare in modo che tutto funzioni per il meglio.

E’ sempre meglio quando la persone che lavorano con te ti vogliono bene, anche quelle che sono nell’altra parte del box, anche se non puoi accontentare tutti - ride il modenese - Valentino non ha bisogno di consigli per gestire una situazione del genere”.

Però ci sono anche dei vantaggi.

Quando hai il tuo avversario nello stesso box non ti sfugge nulla, ed è importante conoscere il proprio rivale e studiarlo con attenzione - continua - E’ una situazione che mi appassiona, un confronto fra campioni che hanno tutto per farcela”.

Però fra i due litiganti potrebbe inserirsene un terzo: Marquez.

E’ un’incognita che potrebbe avere un’influenza importante, in questo momento è il cane sciolto con la rabbia che può mordere. Come ha provato a fare ad Assen, ha azzannato una caviglia a Valentino - la metafora ironica di Cadalora - Marc è giovane, non ha nulla da perdere e passa al di là dei limiti abbastanza facilmente. Ai miei tempi Schwantz era un po’ come Marquez, non sapevi mai cosa poteva succedere quando te lo trovavi al fianco”.

Cadalora si godrà la sfida fino alla fine, mentre con Rossi si troverà ancora in pista sulla R1.

Mi piace la passione che hanno i ragazzi dell’Academy, mi hanno tolto 10 anni - scherza - E mi piace guidare le nuove supersportive, hanno tanta potenza e devi guidarle diversamente da come ero abituato. Alla fine ho capito che nelle moto non si finisce mai di imparare”.

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