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Valentino Rossi, l'Highlander della MotoGP

Dal suo primo successo in 500 sono passati 14 anni e 353 giorni. La Top Ten dei piloti più longevi

Valentino Rossi, l'Highlander della MotoGP

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Valentino Rossi quest'anno corre per il 10° titolo mondiale, ma anche per altri record. Qualora infatti vincesse domenica prossima al Sachsenring porterebbe a casa un altro primato, difficilmente battibile nel medio termine: quello del pilota con la più lunga carriera vincente nella classe regina.

Dal suo primo successo in 500 - nel GP d'Inghilterra del 2000, a Donington - a quello recente di Assen, in Olanda, sono infatti passati più di 14 anni. Anzi esattamente 14 anni e 353 giorni. Cosa che lo porterebbe a varcare le colonne d'Ercole in Germania se solo riuscisse nell'impresa.

Non ha rivali, Rossi, in questo Record: i primi cinque piloti alle sue spalle si sono infatti ritirati da tempo. Gente come Alex Barros, Phil Read, Giacomo Agostini, Loris Capirossi e Eddie Lawson.

Il primo degli inseguitori è Dani Pedrosa, staccato di oltre 6 anni, il secondo è Jorge Lorenzo, al 10° posto, ancora più lontano.

Per chi fosse attratto da record più eclatanti nella massima categoria come il numero di mondiali vinti (7) od il numero di vittorie (85) od i podi complessivi (168), ricordiamo che questi numeri si trasformano, rispettivamente in 9, 111 e 204 se consideriamo l'intera carriera del nostro che può essere considerato senza alcuna ombra di dubbio un 'serial winner'.

Un po' come lo è stato lo stesso Giacomo Agostini che come Rossi si è battuto con diverse generazioni di avversari.

E se re Ago ha iniziato battendo Mike Hailwood per finire con scontrarsi con Kenny Roberts a Daytona, Valentino ha incontrato i migliori del suo tempo accumulando una esperienza incredibile che oggi lo porta, egualmente, ad essere acclamato e criticato.

Sono decine gli episodi pro e contro di lui, più che ogni altro pilota, ma probabilmente perché più di ogni altro pilota il pesarese si è trovato ad interpretare il difficile mestiere di vincere.

Dei dieci nomi che figurano in questa speciale classifica solo tre non si portano appresso la fama di campioni 'difficili': Alex Barros, Dani Pedrosa e Alex Criville e solo quest'ultimo ha vinto un mondiale nella 500, nel 1999.

Tutti gli altri sono stati (alcuni di loro sono) piloti difficili. Pensiamo a Phil Read. Chi non lo ricorda alle prese con Teuvo Lansivuori ad Imatra quando giocava a favore del compagno di squadra Agostini non può capire. E questo vale anche per Capirossi, un tipino piuttosto deciso quando si trattava di venire metaforicamente alle mani in un duello.

Si potrebbe dire che senza un bel po' di cattiveria non si fa molta strada nel motomondiale. E la seconda posizione di Alex Barros è l'eccezione che conferma la regola visto che nella sua lunghissima carriera nella massima cilindrata il brasiliano ha vinto appena 7 Gran Premi.

Non che Alex fosse un imbelle, comunque: fintantoché ha corso Barros infatti era riconosciuto come lo 'staccatore' più ostico della MotoGP. Superarlo in frenata era praticamente impossibile.

Già perché poi è in frenata che si risolvono la maggior parte dei duelli.

L'ultimo, quello di Assen, fra Marquez e Rossi dovrebbe chiarire qualcosa in proposito.

 

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