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SBK, Misano: il Bello, il Brutto, il Cattivo

Biaggi ferma il tempo ma non Rea. Giugliano soffre ma si riscatta in gara


I venti della Superbike hanno soffiato in ogni direzione nella Riviera di Misano, teatro dell’ottavo round del campionato. Da un lato, una brezza gentile ha riportato un Corsaro nostalgico ai suoi vecchi lidi. Dall’altro, un ciclone di nome Rea si è nuovamente abbattuto sugli avversari. In mezzo, raffiche Ducati hanno creato scompiglio – o meglio, spettacolo – stropicciando le pagine di un copione che pareva già scritto, ma non quanto basta per alternarne il finale.

IL BELLO – Il ritorno di Max Biaggi ha dato una scossa ad un campionato anestetizzato dal dominio di Rea. A 896 giorni dall’ultima gara, il romano era quasi riuscito nell’impresa di fermare il tempo, invece lo ha solo (e scusate se è poco) rallentato. Primo al venerdì, quinto in Superpole ma a 21 millesimi dal secondo posto – “lì mi sono giocato il podio”, dirà poi – e due volte sesto la domenica, ma capace di lottare ad armi pari con i due “ufficiali” Aprilia, e molti altri. “Era un rodaggio, so che se avessi altre occasioni mi avvicinerei ancora”, ha commentato il Corsaro. Manca solo l’ufficialità: la rivincita è fissata per il 2 agosto a Sepang. Pensiero stupendo, nato un poco scherzando, ma “Macchese” (nello spelling della capitale) non riesce proprio a non fare sul serio quando si allaccia il casco.

IL BRUTTO – Davide Giugliano era ansioso di dimostrare a tutti che Roma ha un nuovo Re su due ruote. Forse un pizzico di fretta gli ha giocato un brutto scherzo, sotto forma di un violento high-side al venerdì. Il 34 ha risposto con la solita, immensa tenacia, assaporando addirittura la vittoria in Gara Due prima di subire l’attacco di Rea. Con le spalle al muro, il Bandito sembra rendere al meglio. Per aspera, ad astra, dicevano i latini.

IL CATTIVO – Chaz Davies è uno dei piloti più gentili del paddock, ma in pista non fa sconti. In Gara Uno, è riuscito addirittura a intimidire il solitamente impassibile Rea con una manovra “tutto o niente” al Curvone. “Valeva la pena tentare, è stata una battaglia dura ma pulita”, ha commentato il gallese, che continua a scrivere record importanti per Ducati. Dopo la prima vittoria della Panigale (ad Aragon), con lui è arrivato anche il podio numero 800.

LA CONFERMA – Sbaglia la gomma in Gara Uno e arriva secondo, per poi rifarsi con gli interessi al pomeriggio. Rea non frena per nessuno, tanto da scappare a +133 in classifica sul compagno Sykes. “E non cambierò approccio, anche comincio a pensare al titolo”, ha puntualizzato. Confermata anche la competitività dell’Italia nelle classi minori. MV Agusta riapre il campionato WSS con Cluzel, mentre arriva un altro podio tutto italiano nella Stk1000 con Savadori, De Rosa e Tamburini.

L’ERRORE – L’entrata garibaldina di Guintoli ai danni di Biaggi all’inizio di Gara Uno è stata una mossa alquanto inusuale per il francese, che forse voleva semplicemente accarezzare di nuovo l’Aprilia con la quale ha vinto il mondiale. Biaggi ha comunque glissato dicendo che, semmai, è stata la posizione in qualifica a precludergli il podio. Noblesse oblige.

LA DELUSIONE – Dopo un inizio di stagione promettente, Michael Vd Mark sembra essersi perso per strada. Le prestazioni non all’altezza della Honda sono un alibi, ma a Misano la giovane promessa ha prima mancato l’accesso alla SP2 e poi perso il duello con Guintoli in entrambe le gare. È andata peggio a Torres, piegato da Biaggi, che ha 17 anni più di lui. Entrambi i rookie dovranno fare corsi di recupero.

LA SORPRESA – Nelle ultime settimane, Michele Pirro ha guidato una GP15 gommata prima Bridgestone e poi Michelin, una Panigale stock nel CIV (sempre con Michelin), ed una Panigale SBK con coperture Pirelli. Viene il mal di testa solo a pensarci, ma il “poliziotto” di Borgo Panigale si è difeso con due dignitosissimi ottavi posti. “Ora vado in spiaggia”, ha detto. Vacanza meritata.

IL SORPASSO – Non uno, ma tre consecutivi hanno acceso il duello in casa Ducati in Gara Uno. Davies e Giugliano si sono scambiati le posizioni tre volte tra Tramonto, Curvone e Carro. Il numero perfetto, anche perché la Dea Bendata forse non avrebbe protetto un quarto tentativo.

LA CURIOSITÀ – Federico Caricasulo ha vinto la gara della Stock600 indossando un casco con le grafiche vintage di Mario Lega, campione mondiale 250cc nel 1977. Tra romagnoli ci si intende.

IO L’AVEVO DETTO – “Il mio metro di paragone sarà quanto fatto da Bayliss”, aveva detto Biaggi alla vigilia. Una bugia bianca, facile da perdonare a chi, a 44 anni, ha ancora voglia di mettersi in gioco e vincere.

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