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SBK, Misano, Tom Sykes: mi sento come Marquez

"Guido, non corro. Se il regolamento non fosse stupido potrei fare passi in avanti"


Se il 2014 non era terminato su una nota positiva – titolo perso in volata per soli sei punti in Qatar, con polemica aggiuntiva sul mancato gioco di squadra da parte dell’ex compagno Baz – Tom Sykes non ha avuto vita facile nemmeno questa stagione.

Il nuovo coinquilino Jonathan Rea lo ha fin qui messo in ombra: 10 a 2 il computo delle vittorie, 14 a 7 quello dei podi totali, per un totale di 124 punti di differenza in campionato tra i due.

“Molta gente non capisce veramente cosa succede – ha detto Sykes, sesto a Misano dopo la FP2 – Ho dovuto fare i conti con dei grossi limiti a inizio stagione. Quando abbiamo cambiato il setup, ci siamo avvicinati, ma mi sono dovuto anche adattare io”.

Tale processo, tuttavia, non è ancora giunto a compimento.

“Non riesco ancora a correre con la moto, la guido e basta – ha commentato, comunque con un sorriso, il vice-campione – Mi sembra che anche Marc Marquez stia vivendo un momento simile in MotoGP. L’anno scorso aveva una moto perfetta, come dimostrano i suoi risultati. Quest’anno non riesce a fare quello che vuole con la moto e sta cadendo tanto, ma anche quando resta in sella fatica a tenere il passo. Molti pensano che le nostre siano scuse, ma so che quando troveremo una soluzione saremo nuovamente al top”.

Se Marquez e Honda non hanno vita facile a causa dei motori contingentati, la situazione è ancora più difficile per chi, come Sykes, si trova a dover fare i conti con un regolamento ancora più restrittivo.

“Se non avessimo un regolamento così ‘stupido’, potremmo fare passi avanti più facilmente – ha aggiunto Sykes – Una volta potevamo intervenire su molte più variabili, ma d’altronde siamo tutti nella stessa barca. Quando posso fare quello che voglio in sella, i tempi sul giro si abbassano. Sono stato molto veloce a Donington e Portimão, ma ancora non sono mai del tutto soddisfatto del pacchetto moto-pilota. Mi manca il feeling, ma fa parte delle difficoltà del mestiere”.

 

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