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SBK, Rea: Biaggi? Domenica sarà un'altra storia

Sykes: "Livello più basso? Non è vero". Torres: "Conosce tutti i segreti". Giugliano: "Me lo aspettavo"


Il primo tempo di Max Biaggi al termine del venerdì di prove a Misano ha sorpreso un po’ tutti tranne i suoi avversari. Per lo meno, a parole. Se il Corsaro, con un pizzico di pre-tattica, aveva tenuto basse le aspettative alla vigilia, la concorrenza le ha alzate dopo i primi turni. Per tutte le risposte definitive – ovvero l’ordine d’arrivo – bisognerà attendere domenica. Una sola cosa è certa, il romano sei volte iridato ha dimostrato che i due anni e mezzo di lontananza dalle gare non ne hanno intaccato meticolosità e competitività.

“Perché non dovrebbe essere così competitivo? È un campione del mondo – ha commentato il leader indiscusso del mondiale, Jonathan ReaBisogna fare i complimenti a Max, è davvero un bravo pilota. Ho fatto alcuni giri con lui oggi, è molto fluido, composto. È evidente che si è preparato a dovere per questo appuntamento, probabilmente ha fatto più chilometri da collaudatore che me da pilota, ma mi fa piacere rivederlo”.

Rea, come del resto molti altri, non ha mancato di sottolineare i vantaggi dei quali una wild-card può avvalersi per regolamento.

“Quando dai ad un costruttore la possibilità di fare un motore specificamente per una gara, senza preoccuparsi del chilometraggio, si può fare davvero un ottimo lavoro – ha aggiunto – Se tutti i piloti avessero questo vantaggio, sarebbero tutti più veloci. Non dimentichiamo che quelle di oggi sono soltanto le prime prove. Max ha fatto un giro molto veloce sul finale del turno, con gomme nuove. Io ne ho usato un treno per sessione, domenica sarà un’altra storia”.

Sulla lunga distanza, teoricamente, Biaggi avrà alcuni handicap, innanzitutto anagrafici.

“Non sarà facile per lui essere costante per 21 giri con 50 gradi sull’asfalto senza essere abituato – ha chiosato Rea – Se dovesse vincere, non sarebbe bello per il campionato né per noi piloti, ma la gente ne parlerebbe per l’eternità. Spero che faccia una bella gara, per me è un riferimento come pilota, mi piace il suo stile. Molto dipenderà da quanto vuole vincere. Io credo di volerlo più di lui (sorride)”.

L’argomento “Biaggi” ha anche messo, per una volta, d’accordo Rea con il compagno Tom Sykes.

“Me lo aspettavo che Max andasse così veloce – ha detto il vice-campione – Sapevo quante prove aveva fatto su questo tracciato. Molti piloti, me compreso, migliorano progressivamente nel weekend. Forse capiterà anche a lui, ma non sono preoccupato. Il fatto che nel 2012 mi abbia preceduto per mezzo punto in classifica non mi darà una motivazione in più (ride), non è lui la mia preoccupazione principale”.

Il clamore suscitato dal ritorno di Biaggi, e Bayliss prima di lui, sembra però indicare la mancanza di un erede, un personaggio che buchi lo schermo. Sykes, a questo proposito, ha preferito fare una precisazione: “Quando Bayliss e Biaggi vincevano le gare, qualche anno fa, c’erano più tifosi in pista sia in SBK che MotoGP. Quando Fogarty vinceva mondiali, c’erano 120mila tifosi a Brands Hatch. Ora ci andrebbe un quarto delle persone. Non so perché, è un peccato, ma va così. La gente non ci dà lo stesso credito che a piloti come loro, ma non mi da fastidio. Molti magari pensano che il livello si sia abbassato, ma se guardi ai tempi sul giro è evidente che si sbagliano”.

Il “colpaccio” di Biaggi, in ogni caso, difficilmente avrà infastidito qualcuno più degli ufficiali Aprilia, chiamati ad una reazione d’orgoglio.

“Sapevo che Max aveva fatto molti test su questa pista, provando tanto materiale, e che sarebbe venuto qui per fare bene, ma non di trovarlo sempre primo al venerdì – ha detto Torres – Sembra che sappia qualcosa che noi non sappiamo. Per Aprilia va bene, e a me non dà fastidio. Se non altro possiamo guardare la sua telemetria (ride)”.

Più laconico il commento del conterraneo di Biaggi, Davide Giugliano: “Mi aspettavo che Max fosse così veloce, non c’erano altre opzioni”.

In realtà ce ne sarebbero. La più gettonata? Essere più veloci di lui, ovviamente.


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