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SBK, Pirelli: lo sviluppo va "avanti"

Barbier: "Ottimi riscontri nei test di Portimão. A Misano e Sepang due anteriori nuove"

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Il round di Portimão ha coinciso con il giro di boa del campionato SBK. Un crocevia importante, anche dal punto di vista tecnico. Diverse Case, Ducati su tutte, hanno portato aggiornamenti da verificare sia in pista che nei test post-gara, per i quali Pirelli (fornitore unico di pneumatici) ha portato 13 soluzioni sperimentali (cinque anteriori e otto posteriori), alcune delle quali saranno già disponibili per il round di Misano in programma il prossimo fine settimana.

“Con i test contingentati, anche se alcuni team provano molto, era importante usare Portimão come banco di prova per svolgere un lavoro equilibrato – ha dichiarato Giorgio Barbier, Direttore Attività Sportive Moto PirelliCi servivano tutti insieme, e Portimão era perfetta sia come timing che come clima per studiare nuove soluzioni. Abbiamo scelto la location con Dorna a inizio stagione insieme a Jerez, perché entrambi i circuiti sono caratterizzati da temperature calde e condizioni estreme. E poi provare al lunedì dopo la gara, oltre ad essere vantaggioso dal punto di vista dei costi, è utile. I piloti conoscono già i riferimenti, hanno gli assetti, così possono fare dei test comparativi molto validi”.

Nonostante la mole di novità portate dal fornitore, piloti e squadre non si sono tirati indietro. Il premio di stakanovista è andato a Jonathan Rea, autore di ben 80 giri nonostante il caldo.

“La Kawasaki ha fatto un lavoro pazzesco, Johnny è stato il primo a salire e l’ultimo a scendere – ha commentato Barbier – Comunque ho notato una grande collaborazione da parte di tutti. Lo scorso anno, questi test erano stati praticamente disertati. Questa volta, invece, hanno partecipato tutti molto attivamente”.

Curiosamente, il metro di paragone per le novità portate da Pirelli resta Phillip Island, la prima tappa in calendario e la più impegnativa dal punto di vista degli pneumatici.

“Ci sono condizioni particolari, che non troviamo altrove, in Australia. Portimão, pur essendo diverso come asfalto, ci ha permesso di verificare il comportamento delle varie soluzioni introdotte. Per l’anteriore, il riferimento di base è SC1 di gara. Sul posteriore, invece, abbiamo raccolto dati importanti per migliorare il rendimento a Phillip Island. Le problematiche termiche e meccaniche dettate dall’ultima serie di curve a sinistra, specialmente con quelle potenze ed a determinate inclinazioni, sono notevoli. Non c’è nulla di simile al mondo. Per fare un esempio, lo sforzo meccanico generato dall’ultimo curvone a Portimão è la metà”.

Le novità principali in cantiere riguardano l’anteriore, e già a Misano i piloti potranno disporre di soluzioni inedite.

“A Misano porteremo la cosiddetta T20, anteriore di mescola SC2 (dura) con maggior resistenza meccanica. Il nuovo asfalto sembra più aggressivo, anche se è stato saggiato soltanto con temperature fredde. Un altro anteriore nuovo debutterà poi in Malesia, mentre a Jerez, Magny Cours e Qatar vedremo anche delle posteriori nuove”.

La ricerca di nuovi limiti comporta anche dei rischi, ma in questo caso sono stati minimizzati.

“Di solito i piloti hanno paura di provare anteriori nuovi, perché se tradiscono si rischiano brutte cadute, basti pensare a quanto successo con Michelin al Mugello in MotoGP. Invece tutti si sono trovati bene, non solo offrendo la massima collaborazione, ma anche trovando riscontri cronometrici interessanti”.

Pare inoltre che le nuove soluzioni amplino la varietà nelle scelte dei piloti, solitamente vincolati a determinate mescole e carcasse per una questione di stili di guida. Pensiamo ad esempio a Jonathan Rea, molto affezionato alla SC2.

“Le novità in mescola media e dura, SC1 ed SC2, sono piaciute a tutti, Rea compreso. Nonostante freni in modo diverso, riesce a sfruttare una gomma che teoricamente dovrebbe avere meno grip, ma ora probabilmente sarà portato a fidarsi anche della SC1. Se solo lui avesse continuato ad usare la SC2, l’avremmo dovuta togliere. Attendiamo solo il responso di gara”.

Il regolamento tecnicamente più restrittivo, peraltro, non pare inficiare le possibilità di sviluppo.

“L’elettronica nuova tendenzialmente non ha influenzato il nostro lavoro. Temevamo che limitasse le prestazioni ma, avendo l’esperienza BSB (dove l’elettronica è ridotta al minimo, nda), sapevamo che un regolamento più restrittivo ci avrebbe comunque permesso di fare uno sviluppo realizzabile”.

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