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SBK, Ducati, Giugliano: ho cambiato approccio

"Stiamo lavorando di più sul passo. Correre con la febbre non sarà facile, spero non faccia troppo caldo"

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Alla terza gara stagionale dopo aver saltato le prime quattro per l’infortunio alle vertebre nei test di Phillip Island, Davide Giugliano si è aggiudicato la seconda pole position del 2015. Il 25enne proveniente dalla capitale è sempre stato un artista del giro secco, ma qualcosa è cambiato in Portogallo, dove ha messo da parte la velocità pura in prova per concentrarsi maggiormente sul passo di gara. Il pilota Ducati sta ancora cercando la prima vittoria in SBK, e la strada verso l’ambito successo passa anche da dettagli come questo, così come dall’esperienza sempre maggiore in classe regina.

“Ho cambiato strategia perché quella vecchia non funzionava – ha detto Giugliano – Ero sempre molto veloce nel giro secco, e meno in gara. Mi sono detto ‘proviamo questa’. Oggi sono stato veloce anche sul giro singolo, ma non è stato così facile”.

A testimonianza di ciò, Giugliano ha giocato anche d’astuzia in qualifica, prendendo Tom Sykes come riferimento nel giro lanciato.

“Ho ringraziato Tom, e sono ovviamente molto contento per la Superpole – ha aggiunto – È la seconda da quando sono rientrato a Imola e, considerando che gli altri piloti hanno fatto otto gare più di me in questa stagione, lo considero un risultato molto significativo e che conta tanto, anche per il mio morale”.

Fatto sta che, al rientro dall’infortunio, Giugliano è apparso più costante. Tacciato spesso di eccessiva aggressività in gara – dove è stato protagonista di qualche caduta di troppo – il romano ha lavorato duramente sull’aspetto caratteriale, ed i primi frutti cominciano a spuntare.

“Non credo sia stata la caduta a cambiare le cose – ha confessato – È più importante il pacchetto, che in mia assenza è migliorato molto. Purtroppo sono io a non essere ancora al 100%. Con la febbre a 38 e mezzo, correre con questo caldo non è affatto facile”.

Detto questo, Giugliano può comunque ambire ad un ruolo da protagonista.

“Penso che in Gara Uno possiamo puntare ad un buon risultato, mentre con il caldo la moto non è ancora a posto, perdiamo molto grip. Questa sera parlerò con i tecnici per inventarci qualche idea. Kawasaki resta la favorita e questo vale anche per Rea. Non credo che per Johnny sia un problema partire dalla terza fila”.

A conferma dei progressi della Panigale, la più veloce anche alla speed-trap dell’ottovolante portoghese, Chaz Davies si è piazzato in prima fila con il terzo tempo alle spalle del compagno di squadra e Sykes.

“Abbiamo fatto un passo avanti per la Superpole, ho ritrovato un po’ di fiducia sull’anteriore – ha commentato il gallese – Prima, avevamo compiuto molte uscite brevi per risolvere questo problema, ma non siamo ancora riusciti a trovare una soluzione. Ancora non riesco a guidare come vorrei”.

Le novità tecniche – soprattutto il nuovo terminale scarico – sembrano comunque aver dato nuova linfa alla bi-cilindrica di Borgo Panigale.

“Ad occhio, mi sembra che lo scarico valga tre decimi (ride). Vorrei poter dire lo stesso. Scherzi a parte, l’erogazione è più pulita, più dolce. Si sente già dalla pit-lane, e fa la differenza in pista. Rende la moto più guidabile e dà anche qualche cavallo in più. È sicuramente un passo nella direzione giusta. Detto questo, qui la moto non è facile da gestire con tutte queste buche, ma l’ho guidata di forza anche ad Imola e Donington”.

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