Non è riuscito il colpaccio di Le Mans, ma Romano Fenati è riuscito comunque a portare il tricolore - che è anche sulla carena della sua KTM - sul podio al Mugello. La promessa della VR46 è riuscita finalmente a cambiare passo e dopo la vittoria in Francia, il terzo posto italiano ha confermato che la crescita è costante. “E’ merito di un insieme di cose, la squadra mi sostiene fin dalla prima gara e io ce la sto mettendo veramente tutta, sia in pista che a casa”, sorride.
Dove hai perso questa gara?
“All’ultima curva Bagnaia mi ha un po’ ostacolato, ha fatto bene perché voleva passarmi, ma questo mi ha impedito di prendere la scia di Kent. A metà gara le gomme erano già finite, un po’ come è successo a Jerez, ma lì avevamo preso 11 secondi, qui molti meno. E poi sono partito con una moto a scatola chiusa”.
In che senso?
“Nel warm up avevamo provato delle modifiche, ma avevo perso fiducia. Siamo tornati indietro per la gara, ma le condizioni erano diverse e non sapevo cosa aspettarmi. Non è facile ritrovare le buone sensazioni quando sbagli strada, le gomme si sono consumate in fretta ma sono riuscito a gestire la situazione”.
Ed è arrivato il podio…
“Che è un bel risultato, sono contento anche perché ho ridotto il gap in classifica. Il Mugello è un posto pazzo: sono pazzi i tifosi ed è pazza la gara, con un centinaio di sorpassi a ogni giro. Per me è il migliore Gran Premio”.
Anche oggi ha vinto una KTM, è un’inversione di tendenza rispetto al dominio Honda?
“Ogni gara fa storia a sé, non c’è una moto migliore dell’altra ma piste in cui per noi o per loro è più facile trovare un buon setup. Il Mugello si adatta alla KTM, che ha un gran motore mentre la Honda è più a punto di ciclistica. A inizio anno abbiamo faticato, ora siamo lì ma bisogna andare ancora avanti. L’obiettivo è correre ogni gara come fosse l’ultima”.
Anche Enea Bastiani è stato fra i protagonisti e il podio gli è sfuggito per appena un decimo. Le battute a vuoto di Vazquez e Quartararo gli hanno permesso di rilanciarsi in classifica e ora è 2° nel Mondiale, anche se Kent è distante 46 punti.
“È stata una gara molto bella anche se difficile, perché all’ultima curva non puoi mai sapere come va a finire! - ha detto il pilota del Team Gresini - In realtà ad ogni giro anche in fondo al rettilineo potevi ritrovarti in un attimo da terzo a ultimo del gruppetto… Su questo circuito le gare sono sempre tiratissime, ma ci siamo divertiti! Nel finale ho dato il massimo, purtroppo non sono riuscito a superare i piloti davanti a me perché all’ultima curva Antonelli mi ha toccato leggermente la ruota posteriore e sono stato costretto ad allargare leggermente la traiettoria. In ogni caso sono contento, oggi la moto andava molto bene sia di motore che di ciclistica; per le prossime gare dovremo soltanto migliorare un po’ il consumo delle gomme, perché verso la fine della gara avverto sempre un po’ di differenza”.