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MotoGP, FP1: partenza lanciata per Dovi e Ducati

Il forlivese già vicino al record, con Lorenzo, Iannone e Marquez in scia. Rossi 6º

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Quattro moto e tre Costruttori in poco più di un decimo. Questo è, riassunto, il verdetto della prima sessione di prove della MotoGP al Mugello. Un antipasto gustoso, per quella che si preannuncia una gara particolarmente sapida. A siglare il miglior tempo è stato Andrea Dovizioso, che ha alimentato il fuoco dei tifosi Ducati con un 1’47.893, già vicinissimo al giro record in gara (1'47.639 di Marc Marquez nel 2013).

I test qui effettuati dal team di Borgo Panigale hanno sicuramente aiutato sia il forlivese che Andrea Iannone (terzo a +0.047) e, in attesa di montare il “super motore” che verrà provato prima dal collaudatore Michele Pirro, 12º in pista da wild-card, le Rosse già volano sul lungo rettilineo: 347.8 km/h la velocità massima, curiosamente registrata dalla Open di Barbera, ma ai primi sei posti nella classifica delle top speed ci sono altrettante Desmosedici.

La concorrenza, in ogni caso, non si è tirata indietro. Jorge Lorenzo, il primo a scendere sotto al muro di 1’48, ha imposto un ritmo di 1’48.1, fermandosi a soli 33 millesimi da Dovizioso con il secondo tempo. Nei box Yamaha hanno preparato due tipi di assetti per il maiorchino, uno simile a quello utilizzato lo scorso anno in Italia, l’altra con la base utilizzata a Jerez e Le Mans. Sesto tempo (+0.432) per Valentino Rossi, che accumula la maggior parte del distacco al T4, dove fa una traiettoria visibilmente più lunga alla curva Bucine. Il passo del Dottore, però, resta di 1’48 basso, un paio di decimi più lento rispetto a quello del compagno di squadra.

Quarto tempo per Marc Marquez, che ha provato anche un nuovo forcellone per ovviare ai problemi riscontrati in questo inizio stagione, ovvero l’eccessiva “esuberanza” della RC213V in ingresso e uscita di curva. Il campione in carica, fin qui, è competitivo in ogni settore ma gli resta da migliorare soprattutto il T3. Che lo spagnolo ci metta, come sempre, del suo è dimostrato dai distacchi più pesanti accumulati dagli altri piloti Honda: Redding è 7º a quattro decimi, Crutchlow decimo davanti a Pedrosa, un paio di decimi più lenti.

Più attardate la Suzuki, che aspetta un nuovo motore per il prossimo round ma nel frattempo paga 10 km/h in rettilineo dalle Ducati. Maverick Viñales è 15º (+1.207) mentre Aleix Espargaró ha il 17º tempo. Il catalano, operato dopo Le Mans, ha lamentato un forte dolore alla mano infortunata, soprattutto in staccata, e deciderà se correre o meno solo al termine della giornata.

Ancora in coda l’Aprilia – Bautista 22º, Melandri 26º alle spalle di De Angelis – che però ha portato diverse novità in pista. Come annunciato, entrambi i piloti hanno a disposizione il cambio seamless, mentre per quanto riguarda la ciclistica a Noale si è lavorato sul posteriore (posizione serbatoio e bilanciamento). Bautista ha anche a disposizione una nuova carena e cupolino, ma non li ha ancora provati.

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