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MotoGP, Lorenzo: mondiale? Meglio a Rossi che a Marquez

"Honda in difficoltà? Un’occasione da non lasciarsi sfuggire per me e Valentino"

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Jorge Lorenzo è tra gli indiziati principali per la vittoria al Mugello. Non solo il maiorchino ha vinto in Toscana tre volte di fila in MotoGP (dal 2011 al 2013, facendo peraltro secondo nel 2009, 2010 e 2014), ma è anche reduce da due vittorie consecutive, a Jerez e Le Mans, dopo un inizio di stagione con più difficoltà del previsto. In altre parole, il pilota Yamaha sembra trovarsi nel più classico dei posti giusti, al momento giusto.

“Mi piace molto correre qui, non solo perché storicamente vado forte – ha commentato – È una pista ‘vecchio stile’, mi ricorda Jarama ma è molto meglio. A Jerez ho cambiato passo ma qui è un’altra storia. Dobbiamo continuare a dimostrare di essere competitivi. Ducati ha fatto i passi avanti più grandi rispetto allo scorso anno, Valentino è ancora più costante, Marc non può mai essere considerato fuori dai giochi, ed io sono tornato al massimo della forma. Sarà divertente”.

Tra i protagonisti annunciati, il connazionale Marc Marquez sembra invece nuotare in acque tempestose dopo il flop di Le Mans. Lorenzo lo sa e, memore delle sue stesse difficoltà dell’anno passato, non ha certo intenzione di tirargli un salvagente.

“Yamaha quest’anno ha una grande opportunità di vincere il titolo, ma Honda non starà certo con le mani in mano e farà di tutto per migliorare. Se però le cose continuassero così, Yamaha dovrà sfruttare l’occasione. Bisogna stare attenti, continuare a spingere sullo sviluppo di elettronica e telaio. La frenata, velocità massima, e launch-control sono i nostri punti deboli al momento”.

Nel frattempo, il più grande avversario di Lorenzo – lo dice anche la classifica, con 15 punti a separarli – resta Valentino Rossi. I due hanno già incrociato le spade in passato ma, alla seconda convivenza, il loro rapporto è cambiato radicalmente.

“La nostra relazione è molto migliorata, le posizioni all’interno della squadra sono più definite, c’è rispetto e correttezza dentro e fuori dalla pista. Questo ovviamente giova anche Yamaha, visto che insieme abbiamo vinto 4 gare su 5”.

Se però dovessero trovarsi in volata per la vittoria, l’idillio – o meglio, la non belligeranza – potrebbe rapidamente finire.

“In pista le cose vanno diversamente. La nostra relazione potrebbe essere più tesa se ci trovassimo soli a lottare per il titolo. È naturale, per due persone competitive. Per ora la stiamo vivendo bene, parliamo sempre, con grande rispetto, per cercare di migliorare la moto. Se non dovessi farcela io, preferirei che vincesse il mondiale lui con Yamaha che Marc con una Honda”.

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