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MotoGP, Petrucci: vicino al podio? Solo in conferenza

Il ternano mattatore al Mugello: "Con Pirro ci giochiamo il titolo di poliziotto più veloce"

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Alla vigilia del Gran Premio d’Italia, il suo primo in sella ad una Ducati, Danilo Petrucci non nasconde un pizzico di tensione in più del solito, ma la stempera in fretta ricorrendo alla più efficace delle medicine: le risate.

“Finire vicino al podio? Certo, ma solo in conferenza stampa, perché c’è tutto il podio accanto a me – ha scherzato il ternano a fianco di Rossi, Lorenzo, Marquez, Dovizioso e Iannone, scatenando l’ilarità generale – Comunque direi che essere qui per me è già una grande soddisfazione. Vengo dal cross, e dieci anni fa guardavo questi qui correre dalla televisione. Ora ne ho altri dieci prima di rimettermi a sedere sul divano”.

Ci sono grandi aspettative sulle Ducati, non solo le ufficiali. Tu cosa ti aspetti dalla sfida nella sfida tra i piloti sulla Desmosedici?

“Con Pirro ci sarà un’altra Ducati di cui tenere conto, ma soprattutto ci giochiamo anche il titolo di miglior poliziotto e voglio essere io il caposquadra lunedì mattina – ha aggiunto “Petrux” con una risata – Al Mugello ci ho piantato le radici come collaudatore, giravo dalla mattina alle nove alle sette di sera, è una pista che conosco bene. Potrei avere un decimo al giro nel taschino, non di più (ride)”.

Rispetto a quelle ufficiali, la tua Ducati però è meno aggiornata. Ci sono novità tecniche per questa gara?

“Non ho ricevuto ulteriori aggiornamenti dopo Le Mans, né li ho chiesti. La precedenza va ovviamente ai piloti ufficiali, io nel frattempo voglio farmi le ossa con calma e senza troppe pressioni per poi ambire a qualcosa di più l’anno prossimo. Mi manca ancora un po’ d’esperienza”.

Quali sono le prossime tappe per lo sviluppo?

“La prossima settimana andrò in Ducati per fare degli studi sul baricentro. Appenderanno la moto in aria con me sopra per capire quanto ci mettono le corde a rompersi (ride). No, scherzi a parte, studieremo il bilanciamento dei pesi e come cambia con me sopra in tenuta da gara. Stiamo soffrendo ancora un po’ nelle fasi iniziali dei GP, a serbatoio pieno faccio più fatica a guidare”.

Come giudichi l’andamento della tua stagione fin qui e cosa ti aspetti da questa gara?

“Il bilancio è positivo perché ho migliorato i miei riferimenti rispetto allo scorso anno, sia in qualifica che in gara. Anche in confronto ai tempi di Dovi e Crutchlow non me la sono cavata male. Per adesso va bene così. Fare previsioni per domenica è difficile. Con una moto satellite è più dura, ma sarei felice di finire nella Top 10”.

Qual è la chiave per riuscirci?

“Sarà importante entrare direttamente in Q2, perché fare due turni aumenta le incognite. È impegnativo mentalmente e dal punto di vista delle gomme. Non sarà facile, credo serva un 1’47 alto”.

Si comincia a parlare di mercato piloti. Tu che contratto hai con la squadra?

“C’è un contratto anche per l’anno prossimo, con opzione a favore della squadra. Scade a fine settembre ma Campinoti (il proprietario del team, nda) mi ha già fatto una mezza promessa ma mi ha detto che vuole lasciarmi tranquillo per il Mugello. Magari, se vado bene domenica, mi faccio da solo un bel regalo (ride). Vorrei restare qui, mi trovo bene”.


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